Re-cereal: l’Europa pensa a come reintrodurre, avena, miglio e grano saraceno

Re-cereal, il progetto europeo punta tutto sulla terra e la reintroduzione di alcune colture tradizionali. Ecco tutte le specifiche

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Avena (Foto di Mark Stebnicki da Pexeles)

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I cereali negli ultimi tempi stanno vivendo un periodo di rinascita, quasi di riscoperta da chi preferisce variare la propria alimentazione ma anche da chi il glutine ed i farinacei classici non li può mangiare. Ecco che così avena, miglio e grano saraceno sono sempre più richiesti.

È questo il motivo che sta spingendo gli agricoltori, soprattutto italiani, ad investire nuovamente in queste colture riconvertendo i terreni. Nuove prospettive per la terra con il sostegno dell’Europa che con un progetto ad hoc punta a stare al fianco gli agricoltori. Si chiama “Re-cereal” e promette veramente bene. Ecco tutte le specifiche.

Re-cereal: tutto sul progetto europeo sulle coltivazioni

miglio avena reintroduzione
campo di miglio (Foto di Bishnu Sarangi da Pixabay)

“Re-cereal” è un progetto europeo che punta a sostenere la coltivazione di avena, miglio e grano saraceno in una specifica aerea, quella tra l’Italia e l’Austria. Si tratta di un piano di cooperazione transfrontaliera che si è occupato di incentivare specifici tipi di coltivazioni sulle Alpi Italiane e austriache.

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Sono stati circa 1,3 milioni di euro i soldi investiti in questo progetto che rientra nella “Politica di coesione europea” e che per 36 mesi, dal 2016 al 2019, ha provveduto a sostenere le aziende agricole che hanno creduto e sostenuto l’idea di tornare a scommettere sui cereali.

Non solo grano e mais, decisamente più tradizionali, ma anche piantagioni e colture minori come miglio, grano saraceno e avena, tutti coltivati secondo il metodo biologico, che bene si adattano anche a determinate altitudini. Così io campi hanno incominciato a cambiare aspetto.

“Re-cereal” si è concentrato su diversi fronti. Non solo variare le coltivazioni, reintroducendo colture che si stavano perdendo, ma anche incrementare la biodiversità e portare avanti studi scientifici. Una delle aziende europee leader della produzione di alimenti senza glutine, ha attivato, all’interno dell’iniziativa, a Trieste, un centro di ricerca e sviluppo.

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In questo percorso sono state analizzate le proprietà genetiche, agronomiche e nutrizionali di queste colture, in particolare di alcune varietà di grano saraceno e di miglio. “Il miglio in particolare è una coltura che risponde molto bene anche in condizioni di stress” ha specificato uno dei ricercatori in riferimento alla difficile stagione vissuta quest’anno che per via del caldo e della siccità ha messo a dura prova le coltivazioni.