A condurre lo studio la compagni assicurativa inglese GoShorty che ha evidenziato l’ottimo lavoro in materia di basse emissioni dell’Italia
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E’ inutile negarlo: le ZTL, ovvero le Zone a Traffico Limitate, non piacciono a nessuno. Si tratta di varchi che limitano l’accesso in alcune aree delle città. Un problema, o considerato tale, per chi vuole avvicinarsi il più possibile nei centri cittadini. E chi dovesse sfidare il blocco si ritroverà una salatissima multa da pagare, grazie alle telecamere che presiedono l’accesso. Ma per quanto siano odiate dai cittadini, aiutano a ridurre e a mantenere sotto contro controllo il traffico e l’inquinamento urbano. E l’Italia è la tra le nazioni più virtuose…
Affermare però che l’Italia sia solamente virtuosa è riduttivo. Perché secondo uno studio condotto dalla GoShorty, una compagnia assicurativa d’oltremanica, il Bel Paese è primo per l’istituzione di zone a basse emissioni (ZTL) grazie alle 253 aree urbane a traffico limitato per i veicoli più inquinanti. Un vero e proprio record mondiale.
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Numeri importanti soprattutto se rapportarti con le altre nazioni come la Germania e l’Inghilterra. Queste, rispettivamente seconda e terza in questa speciale classifica, contano appena 82 e 22 aree ad accesso limitato per i veicoli inquinanti. La compagnia assicuratrice descrive così la situazione della penisola: “L’Italia è un centro di storia antica, situato in Europa e con una lunga costa mediterranea. L’Italia ha anche il più alto numero di zone a basse emissioni al mondo, con ben 253 zone che hanno implementato tali piani. Molte di queste zone a basse emissioni si trovano nelle regioni settentrionali dell’Italia, dove si trovano anche molte delle città più grandi, come Milano e Venezia.”
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Ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti se per la creazione di zone a traffico limitato l’Italia è il paese più virtuoso, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la congestione del traffico nelle varie città. Infatti nell’elenco delle 60 città che presentano il maggior traffico ci sono ben tre città: Palermo, Roma e Messina, rispettivamente al 23esimo posto, al 40esimo posto e 45esimo posto. Il bicchiere però alla fine è mezzo pieno. Un buon risultato che può sicuramente migliorare.