Alternativa alla benzina, fa impressione ma funziona

Alternativa alla benzina, ecco come si potranno muovere la auto del futuro. È impressionante ma super ecologico. Da sapere

benzina batteria alternativa studio
Pompa di benzina (Foto di Skitterphoto da Pexeles)

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La questione ambientale sta diventando sempre più sentita ed urgente. In un periodo come quello che stiamo vivendo, poi, in cui il costo dei carburanti ha toccato soglie mai viste, si punta tutto sulle energie sostenibili e rinnovabili.

Per le auto l’alternativa alla benzina sono le macchine elettriche, ad impatto quasi zero in quanto funzionano grazie ad una batteria da ricaricare. C’è però un solo e grande problema: le batterie non sono immortali, anzi, si degradano con facilità ed il loro smaltimento ha un impatto del tutto negativo sull’ambiente. Come fare allora? L’alternativa è stata trovata, fa un po’ impressione ma funziona.

Alternativa alla benzina, la nuova scoperta è stupefacente

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Granchio (Foto di Pixabay Da Pexels)

Superare le batterie a litio che oggi si trovano nei veicoli elettrici per arrivare ad un nuovo step negli spostamenti. È quanto ha pensato un team di ricercatori che ha sperimentato una soluzione veramente fuori dal normale, un po’ impressionante ma efficace.

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Si tratta dell’idea di Liangbing Hu, direttore del Center for Materials Innovation dell’Università del Maryland, principale autore dello studio sull’alternativa alla benzina che è stato pubblico agli inizi si settembre su Matter.

Come lo studioso ha spiegato le quantità di batterie delle auto prodotte e già consumate sono eclatanti e non fanno altro che aumentare i problemi ambientali. Per questa ragione serve un’alternativa valida che Liangbing Hu ed il suo team ha trovato nei gusci di granchio.

Proprio attraverso questi componenti del tutto naturali, infatti, è stata realizzata una batteria che viene alimentata direttamente dai gusci di granchio. Un’idea unica, sostenibile e mai vista fino ad ora. Nello studio il team spiega come questa batteria innovativa riesce ad immagazzinare energia da fonti rinnovabili come l’eolico utilizzando un elettrolita in gel a base di chitosano, un prodotto che deriva proprio dai gusci dei crostacei come quelli del granchio ma anche dei gamberi e delle aragoste.

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In questo modo vengono riutilizzati anche gli scarti dei frutti di mare e rimessi in circolo a sostegno delle auto per creare delle batterie allo zinco che sono alimentate dal chitosano e che si distinguono per essere a bassisimo inquinamento.