Alberi, si stanno estinguendo silenziosamente: l’avvertimento degli esperti

Il fenomeno è silenzioso ma è il più temibile. Uno studio recente ha fatto luce sulla deforestazione del globo terracqueo.

Alberi estinzione lago
Albero – Foto di bess.hamiti@gmail.com da Pixabay

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Il team di studiosi ha definito il fenomeno di portata devastante. La perdita di determinate specie di alberi si configura come un pericolo non solo per le foreste stesse, ma per gli interi ecosistemi. 

Gli alberi che vengono distrutti nel mondo ammontano a migliaia su migliaia e le conseguenze innescate da questo processo antropico sta innescando un preoccupante effetto domino. Parliamo della valutazione dello State of World’s Tress

Alberi, la perdita silenziosa che ci costerà la vita

Alberi estinzione foresta
Foresta – Foto di Joe da Pixabay

La valutazione che ha messo in agitazione gli animi è quella dello State of the World’s Trees. Il risultato della ricerca statistica ha rivelato che 1/3 di tutte le specie di alberi esistenti è in via di estinzione, non a rischio di, in via di estinzione, avete capito bene.

1/3 di tutte le specie di alberi corrisponde a circa 17.500 irreplicabili tipologie uniche. Un percentuale simile indica che, in proporzione, è come se il doppio di tutti i mammiferi, uccelli, rettili e anfibi esistenti fossero attualmente in via d’estinzione. Sconvolgente.

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Di alcune specie ne è rimasto solo un unico eseplare. E’ il caso del pino Mauritius, esemplare solitario di Hyophorbe amaricaulis. Il team di ricerca contempla circa 45 scienziati provenienti da paesi differenti. La ricercatrice Malin Rivers, biologa conservatrice del Botanic Gardens Conservation International ha fornito un quadro, assieme ai suoi colleghi, dell’impatto che simili perdite avranno su economia, alimentazione e sussistenza del genere umano.

La frutta raccolta dagli alberi, che costituisce buona parte della nostra alimentazione, e la stragrande maggioranza dei medicinali, sono di origine vegetale, provengono, cioè, dagli alberi. La perdita ammonta ad un valore commerciale di 88 miliardi di dollari, studio alla mano.

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Nel terzo mondo, la faccia nascosta del contemporaneo capitalismo, sono 1,6 miliardi le persone che per vivere fanno affidamento alle foreste limitrofe. 880 milioni di persone hanno bisogno della legna da ardere per rifornirsi di carburante.

Gli alberi sono un’asse portante dell’economia mondiale, contribuiscono al suo sviluppo con una rendita di 1,3 trilioni di dollari per anno. Eppure non basta, annualmente vengono rasi al suolo ettari di terreno boschivo a scopo edilizio, privando l’agricoltura e la possibilità di sviluppo del loro terreno fertile, letteralmente.

La metà degli animali  e delle piante esistenti dipendono dalla presenza di alberi. La perdita della biodiversità legata alla deturpazione degli habitat alberati conduce a conseguenze da non sottovalutare. Una minore variazione di specie viventi presenti in un dato ecosistema comporta una risposta immunitaria poco differenziata.

Verso il Cop15: quale posto spetterà in agenda alla tutela degli alberi

Se non c’è una risposa immunitaria adeguata alle molteplici minacce esterne previste dal reticolato vitale della del pianeta, si perde l’adattabilità dei geni alle diverse condizioni ambientali. E come se venisse alternata la normale risposta evolutiva delle specie vivent, ridotte all’osso.

L’albero del sangue di drago, ad esempio, il Dracena cinnabari, è insostituibile: da lui dipendono specie animali e vegetali uniche come il geco impollinatore di questa sola specie. Questo albero rappresenta una delle specie sopravvissute dei boschi dell’Oligocene.

Ora si capisce meglio “l’effetto domino“: l’estinzione di una specie comporta quella, immediatamente successiva, di altre specie ad essa legate per la propria sopravvivenza. Le specie presenti negli ecosistemi delle foreste di tutto il mondo sono diminuite del 57% dalla seconda metà del ‘900.

Da sottolineare c’è poi l’aspetto più grave della questione. Un albero non è mai solo un albero. In quanto tale è collegato al suolo e indissolubilmente legato all’atmosfera e, quindi, alla Terra. Gli alberi producono ossigeno, partecipano della formazione dei fondamentali processi climatici che portano alla formazione dei fenomeni metereologici.

Fungono da serbatoio per l’anidride carbonica che assorbono assieme all’acqua dolce. Ciò significa che la perdita di un albero sancisce uno squilibrio inarginabile a livello di reazioni chimiche vitali. Il ciclo dell’acqua e del carbonio risulta, con una massiccia perdita di esemplare, completamente alterato.

Gli alberi promettono di essere uno dei protagonisti essenziali del Cop15 previsto per dicembre dell’anno corrente. Gli studiosi vorrebbero esortare le Nazioni Unite ad introdurli nelle politiche ambientali, centrali per la contemporaneità.