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Lifestyle

Pale dei fichi d’India, buttarli è un vero peccato: come utilizzarle al meglio

Perché buttare le pale dei fichi d’India se possiamo ottenere qualcosa di unico? Ecco il segreto che non conoscevi assolutamente, da provare assolutamente. 

Fichi d’India pianta frutto – Pixabay

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I fichi d’India sono un frutto gustoso e molto particolare. Raccoglierlo non è semplicissimo tuttavia ogni sforzo viene poi sapientemente ripagato col suo sapore inconfondibile, ogni morso diventa qualcosa di eccezionale. Indispensabile per raccoglierli sono i guanti perché sia il frutto che la pala dove crescono sono ricche di spine.

Questo frutto nasce nelle zone latine ma il clima ha favorito la sua comparsa anche in alcune parti della penisola, come in Sicilia. E’ prassi tuttavia raccogliere il frutto e gettare le pale della pianta, un peccato incredibile visto che possono essere usate. Sapevi ad esempio che hanno una loro precisa funzione? Ecco cosa devi sapere sul punto.

Pale dei fichi d’India, usale in questo modo: non te ne pentirai

Pala fichi d’India – Pixabay

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I fichi d’India sono un frutto eccezionale ed anche la sua pala non è da meno, ecco perché possiamo riutilizzarla ed ottenere qualcosa di gustoso e salutare. Ebbene sì, anche la pala è commestibile e può donarci dei piatti assolutamente ricchi di proprietà per il nostro organismo oltre che buoni da gustare. Per prima cosa quindi si raccolgono le pale dalla pianta, importante quindi l’utilizzo di guanti perché ti consentirà di agire in maniera rapida e senza avere spine che si trovano praticamente ovunque.

Dopo aver compiuto questa prima attività, non resta che adagiarli su apposito tagliere e tagliare lo strato superficiale da ambo i lati in modo da rimuovere tutte le spine. Non resta a questo punto che tagliare nel modo che si preferisce consumarlo, possibile cuocerlo anche per intero. Dopodiché si inserisce il tutto su apposita pentola insieme ad aceto di vino bianco, un cucchiaio per ogni pala usata e dell’acqua che copra perfettamente le pale da cucinare. 

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Non resta che far cuocere, dal momento in cui va in ebollizione occorre far cuocere per tre ore. Alla fine otterremo un piatto gustoso e salutare, da provare assolutamente. Perfetto come contorno o aggiunto ad altri piatti come ad esempio l’insalata di riso. Sorprendi i tuoi ospiti, rimarranno a bocca aperta. 

Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.

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