Olio di iperico, come realizzarlo e come adoperarlo al meglio

Una ricetta semplice ed efficace, per mantenere inalterati i benefici principi attivi della pianta di San Giovanni

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Olio di Iperico (Pinterest)

L’iperico è un’erba molto conosciuta ed apprezzata in campo naturopatico. E’ chiamata anche erba di San Giovanni, per il fatto che il 24 Giugno, è il giorno della sua massima fioritura. E’ una pianta perenne, sempreverde, e appartiene alla Famiglia delle Guttifere.

L’origine del suo nome botanico, Hypericum perforatum, si riferisce alla particolarità delle sue foglie, le quali, se esposte in controluce, mostrano dei piccoli fori, che corrispondono a delle ghiandole dall’aspetto traslucido.

Come realizzare ed utilizzare l’olio di San Giovanni

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Olio di Iperico (Pinterest)

Se strofiniamo con le dita i piccoli fiori dorati, ci macchieremo le mani di un colore rosso sangue, che è la caratteristica dell’olio. Questa particolarità, è dovuta al fatto che la luce e l’ossigeno frantumano i componenti dell’iperico.

La pianta può crescere fino ad un massimo di 90 cm, i fiori sono gialli e formati da  petali simili s dei raggi. Ci regala la sua ricca fioritura da maggio a settembre. Cresce spontanea ai margini delle strade, lungo le rive dei fiumi e nei boschi.

Ama i luoghi luminosi, poichè il calore del sole è necessario per lo sviluppo dell’ipericina, degli oli essenziali, dei flavonoidi, delle resine e dei tannini. Le sue proprietà sono rinomate fin dall’antichità.

Era conosciuta come l’erba dall’olio rosso, colore dato dal principio attivo di cui è ricca: l’ipericina. Un tempo, nelle credenze popolari, l’iperico era considerato una pianta magica, per la sua capacità di allontanare gli spiriti malvagi.

La presenza dei piccoli fori sulle foglie, veniva letto come un rimedio terapeutico per curare ferite e traumi. Venivano fatti degli impacchi che si applicavano sulla ferita. Anche gli antichi greci riconoscevano le molteplici proprietà curative della pianta.

Dal medioevo in poi, veniva utilizzato come fitoterapico, in particolare per curare i disturbi legati alla sfera psico-emotiva. Nei casi di depressione, ha dato risultati positivi, tanto da essere stati comparati a quelli degli antidepressivi di sintesi.

Una delle preparazioni caratteristiche, per cui si usa la pianta di iperico, è l’olio. E’ un oleolito che si ottiene dalla macerazione dei fiori e delle parti aeree. La ricetta per produrlo in casa è molto semplice.

Prendiamo i fiori, li laviamo e asciughiamo per bene, li mettiamo in un vasetto di vetro pulito e asciutto, e li copriamo fino all’orlo, con dell’olio di girasole, meglio se biologico. Chiudiamo con il tappo, e lasciamo riposare per circa un mese.

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L’ultima settimana lo esponiamo al sole, quindi è pronto per essere usato. Il periodo migliore per preparare l’oleolito è giugno. Il giorno di San Giovanni, momento in cui è al massimo della sua fioritura, vanno raccolti i fiori e, di seguito, utilizzati per l’olio.

L’oleolito, grazie alla presenza dell’ipericina, dell’iperforina e dei biflavoni, ha proprietà decongestionanti, antinfiammatorie e cicatrizzanti. E’ un ottimo rimedio per le pelli acneiche, per le sue qualità purificanti e astringenti.

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Può essere applicato direttamente sulla pelle con un leggero massaggio. Cura la pelle secca e arrossata, e le piccole bruciature dovute anche al sole. Può guarire piccole ferite e psoriasi, punture di insetti, infiammazioni e gengiviti.

Per chi ama i massaggi, può essere usato per alleviare dolori muscolari, contratture e contusioni. Ma anche solo come un prodotto cosmetico, per contastare la formazione di rughe, macchie della pelle, smagliature e cicatrici dovute all’acne.

L’olio, se usato esternamente, non presenta effetti collaterali gravi. Potrebbe essere che una persona sia sensibile e qualche sua componente. In quel caso i sintomi sono lievi e si presentano sottoforma di rossore e lieve prurito. E’ importante non applicarlo quando ci si espone al sole.