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Rincari alle stelle, 1l di olio di semi costa (quasi) quanto l’oro: allucinante

I rincari sugli alimenti sono alle stelle, un 1 litro di olio costa quanto l’oro: alcuni prodotti sono diventati proibitivi. Cosa ci aspetta?

Scontrino della spesa (Pixabay)

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In generale, tutti gli alimenti hanno subito un aumento esponenziale, ma ce ne sono alcuni che hanno avuto un incremento allucinante, diventando proibitivi per tante famiglie. Purtroppo, molti di questi sono alla base di una sana e regolare alimentazione. La guerra in Europa orientale ha ridotto l’importazione di tante materie prime, e le poche smerciate hanno raggiunto costi elevatissimi.

Un caso eclatante è quello dell’olio di semi, ormai venduto a un prezzo addirittura maggiore di quello dell’olio extravergine d’oliva, proprio perché di difficile reperibilità. Tra guerra e crisi climatica, la situazione è davvero delicata e sta mettendo a dura prova tutte le famiglie europee. Tante risorse, ad esempio, non sono nemmeno più disponibili nei supermercati.

Tra rincari di cibo e crisi energetica: sarà un lungo inverno

Scaffali del supermercato (Pixabay)

Prima i cambiamenti climatici, che con la siccità dei mesi estivi ha messo in crisi tutti i settori agricoli, poi la guerra in Ucraina, con il blocco dei rifornimenti di numerose materie prime, infine la chiusura delle forniture di gas. Stiamo vivendo un periodo storico difficile e che sicuramente ridimensionerà tutte le politiche europee, stravolgendo la vita quotidiana di tutti.

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I bonus programmati dalle singole nazioni del Continente non riescono a sopperire agli aumenti spropositati delle ultime settimane. Parliamo di incrementi annui che vanno da 900 euro fino ai 1700 euro per famiglia. Cifre folli, nonostante il taglio dell’IVA del 4% sui beni alimentari e che comporterebbe un risparmio irrisorio, nemmeno 100 euro l’anno.

Ma i prezzi del cibo sono aumentati non solo per il blocco del commercio in Ucraina, ma anche per gli aumenti energetici. Energia a +100% e gas a +64%. Perciò, parliamo di aumenti in ogni operazione, dall’imballaggio al trasporto, dalla fabbricazione e distribuzione nei supermercati. Tra gli alimenti che hanno subito maggiori rincari troviamo:

  • L’olio di semi, rincarato del 60%
  • La pasta, con il 21%
  • Lo zucchero, 18%
  • Il burro, 38%
  • Frutta e verdura, entrambi con più 16%
  • Le uova, 16,5%
  • Il pane, 14%

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Ma non finisce, qui, praticamente tutto ha subito incrementi allucinanti, come le bottiglie di acqua, il latte, la carne e il pesce, le merendine e molto altro ancora. Alcuni prodotti, come alcune marche di birra, sono addirittura spariti dagli scaffali. Tra gli aumenti, inoltre, si segnalano quelli del carburante. Il Gpl, ad esempio, ora è a +46%, il diesel a +43%. Una batosta per tutti i cittadini.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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