Il gigantesco gatto norvegese, tutto sul suo conto tra mito e leggenda

Il gatto norvegese, o delle foreste norvegesi, è una delle razze più belle e amate sin dall’antichità: scopriamo le sue caratteristiche.

gatto foreste norvegesi
Gatto delle foreste norvegesi (Pixabay)

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Il gatto delle foreste norvegesi è un’antica razza di origine scandinava, e la sua leggenda è strettamente collegata alle vicende e ai miti delle popolazioni del nord Europa. Si tratta di una razza a pelo semi-lungo e dalle dimensioni gigantesche, tanto che pesa tra i 5 e i 10 kg. La coda è lunga e folta e la testa triangolare, con orecchie larghe e dotate di ciuffetti alla base.

Le zampe sono robuste, quelle posteriori sono più alte rispetto a quelle anteriori, mentre le dita sono palmate e ricche di pelo per facilitare i movimenti sulla neve. Se il pelo è molto lungo, il sottopelo è lanoso e idrorepellente, per aiutare l’animale a sopportare le rigide temperature. Le sue caratteristiche fisiche lo fanno assomigliare a una lince.

Le caratteristiche del gatto delle foreste norvegesi

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Un gatto norvegese bianco e nero (Pixabay)

Le colorazioni del manto sono tante, e vanno dal grigio all’arancione, dal bianco al nero. Il carattere, invece, è molto particolare. Il gatto norvegese è molto astuto e furbetto, ama l’acqua e la vita selvaggia, è un gatto dinamico e un poco agitato, ma capace di donare grande affetto, è socievole e coccoloso. Data la lunghezza del pelo, bisogna spazzolarlo di frequente, perché tende a intrecciarsi.

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In natura, questi gatti si strusciano sui tronchi di legno e si strappano ciuffi di pelo arricciati, in casa bisogna prestargli attenzione. La storia reale di questa razza è molto interessante, il suo habitat originario, ovviamente, è ricondotto alle foreste della Norvegia. A partire dalla fine del Medioevo, i guerrieri nordici erano soliti portare con sé i gatti norvegesi per cacciare i topo dalle navi.

La leggenda scandinava del gatto norvegese

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Un micio a pelo lungo (Pixabay)

Le prime citazioni della presenza dei gatti sulle navi vichinghe risalgono a partire dalla metà del 1500. Per secoli, il gatto delle foreste norvegesi è rimasto selvaggio, e soltanto a partire dal 1930 è diventato domestico, tramite incroci con i gatti a pelo corto. La razza è riconosciuta ufficialmente dalla Scandinavia nel 1972.

Ma la sua storia si incrocia con la leggenda. Nella mitologia nordica, infatti, la dea del sole Freya, moglie di Odino, era solita solcare il cielo a bordo di un carro di fuoco trainato da due gatti norvegesi, Bygul e Trjegul. Sul carro, la dea raccoglieva i corpi di tutti i guerrieri morti in battaglia.

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Nella tradizione norvegese, gli antichi contadini che mettevano il latte fuori alla porta di casa per dissetare i gatti norvegesi, erano benedetti da Freya stessa. Durante le cerimonie, come ad esempio matrimoni o funerali, questi gatti erano sempre presenti, perché considerati sacri e strettamente collegati agli dei. Tra l’altro, sempre secondo la tradizione nordica, questa razza combatteva i Troll e li scacciava dai boschi, quindi la loro presenza era di buon auspicio.