Torna la legna da ardere come combustibile per riscaldare casa. I prezzi, però, sono davvero altissimi. Facciamo chiarezza sulla situazione.
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Nell’ultimo periodo si è potuto osservare una spasmodica ricerca di fonti alternative al gas per potersi riscaldare durante l’inverno. I prezzi ormai divenuti proibitivi delle bollette di luce e gas stanno mettendo in ginocchio l’Europa, costringendo la gente e rinunciare a spese extra come un’uscita serale o una gita fuori porta.
Quello che spaventa più di tutti è il prezzo del gas, cresciuto a dismisura nell’ultimo anno a causa, soprattutto, del conflitto tra Russia ed Ucraina, per via della dipendenza Europea dalla Russia, uno dei fornitori principali di materie prime per l’energia.
Basti pensare che nel 2021 il prezzo del gas era di soli 28.8 euro per MWh, mentre negli ultimi mesi è stato stimato un costo di circa 362 euro per MWh.
La popolazione sta quindi ricorrendo a soluzioni alternative in vista dell’inverno, come ad esempio il pellet o la legna. Nello specifico è proprio la legna a fare un grande ritorno nelle nostre case, ma anche qui il costo non è così irrisorio come si potrebbe pensare.
Ritorno della legna per il riscaldamento casalingo: conviene davvero?
L’inverno sta arrivando ed il freddo previsto inizia a spaventare gran parte della popolazione per via dei prezzi smisurati del gas. Si ricorre, quindi, all’utilizzo di stufe a pellet che hanno avuto un boom di vendite tale da far crescere a dismisura persino il prezzo del pellet, comunque sempre più basso di quello del gas.
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Nelle ultime settimane, però, per via di questi rialzi, si sta assistendo ad un nuovo ritorno alla legna, il metodo di riscaldamento più antico di sempre.
Si tratta di una soluzione ottimale per chi dispone di una caminetto o di una stufa a legna, ma soltanto se si dispone di legna da ardere gratuitamente o a prezzi di favore.
Il prezzo della legna, difatti, sta crescendo a causa dell’elevato domanda della materia prima. Le stime mostrano come la situazione di legna e pellet sia abbastanza analoga.
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Se prima, infatti, 8 quintali di faggio o rovere costavano intorno ai 150 euro, oggi la stessa quantità di legna non la si paga meno 300 euro.