L’immagine fa rabbrividire, la storia di una giraffa del Kenya, morta di sete, fa riflettere sul dramma dei cambiamenti climatici.
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Avrebbe dovuto correre libera tra i campi della Savana e brucare i ramoscelli si Acacia, invece è stesa a terra con un’espressione scolpita sul volto che mette i brividi. Una giraffa è stata ritrovata in Kenya ridotta pelle e ossa, morta di sete. Se si fa caso, attorno al povero corpo dell’animale, c’è solo una distesa arida e bruciata dal sole.
Paula Kahumbu, attivista e CEO dell’organizzazione WildlifeDirect, che si batte per la salvaguardia dell’ambiente e degli animali, immortala la giraffa deceduta in uno scatto che ha fatto il giro del mondo. È la foto simbolo della drammatica siccità che ha colpito il pianeta e che, in Africa, ha un peso diverso, come in tutti i Paesi meno sviluppati.
Gli effetti dei cambiamenti climatici: lo scatto di una giraffa morta di sete
La Kahumbu ammette di aver già visto in precedenza decine e decine di animali morti, e non può essere altrimenti, dato il lavoro che fa. Tuttavia, il ritrovamento del corpo della giraffa stringe il cuore. Un animale così bello ed elegante, stroncato dalla crisi climatica, in particolare, da una tremenda siccità che si è abbattuta in tutta l’Africa.
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L’Africa sta attraversando una siccità senza precedenti. Un Paese dove già le piogge sono rare, non può permettersi una crisi del genere. Kenya, Etiopia e Somalia stanno attraversando una siccità da record, aggravando la situazione. Il benessere di animali e di popolazioni già malnutrite è compromesso, e si contano tantissimi morti, tra povere bestie e umani.
Secondo quanto riportato dagli attivisti che agiscono in queste terre, siamo alla quinta stagione senza piogge. Un dramma senza precedenti. Ogni giorno vengono ritrovati animali morti, tra cui zebre, elefanti, giraffe, bufali, come testimoniano le foto condivise da Paula Kahumbu sui suoi profili social. La siccità ha un impatto devastante su tutto l’ecosistema e sta stroncando le popolazioni che vivono in questi territori.
Il popolo dei Masai, ad esempio, che vive di allevamento e di agricoltura, non sa come comportarsi. Persino il loro bestiame è ridotto pelle e ossa. Da un’altra parte, sempre in Kenya, esattamente nella Riserva Nazionale di Samburu, sono stati ritrovati circa 60 esemplari di zebra di Grevy, una specie molto rara, morti per carenza di acqua.
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Entro il 2050, ogni nazione del mondo subirà un periodo di siccità, i Paesi più avanzati riusciranno a far fronte ai problemi, quelli meno sviluppati si ritroveranno in condizioni di vita pessime, proprio come in Kenya. La foto della povera giraffa è terrificante, un’immagine che non dovrebbe neanche esistere, ma che purtroppo mette in luce il periodo storico che stiamo attraversando.