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Green

L’Europa soffoca l’innovazione agricola: cosa succede

L’innovazione in agricoltura è in evoluzione, alla ricerca di continue tecniche per migliorare geneticamente le colture, ma l’Europa cosa dice?

Tecnica Crispr (foto da Facebook, collage di orizzontenergia.it)

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Il settore dell’agrobusiness ha uno sviluppo accelerato dall’innovazione tecnologica che lo ha rivoluzionato traghettandolo verso un modello 4.0. Il mercato agricolo è uno dei settori in maggiore evoluzione anche perché è trainato da opportunità di economia circolare e sostenibilità. E la diffusione delle nuove tecnologie ha comportato vere e proprie trasformazioni.

La digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale e le aziende agricole implementano soluzioni di Agricoltura 4.0 per la mappatura e il monitoraggio da remoto delle coltivazioni o delle macchine agricole, incrementando la coltura digitale e la fiducia nelle potenzialità delle tecnologie avanzate. La sperimentazione si è spinta ed è supportata da nuove tecniche mai utilizzate aprendo la strada a interessanti prospettive di miglioramenti genetici delle piante.

La reazione europea alle nuove tecnologie agricole

Tecniche Crispr (foto da Facebook)

Da sempre l’Europa sembra non allinearsi con la possibilità di entrare definitivamente nel terzo millennio attraverso un’agricoltura moderna ed innovativa. Lo gridano a gran voce paesi come l’Italia, ma non solo. Senza riuscire a comprendere l’opportunità che l’innovazione potrebbe dare all’intero continente. Vale a dire sganciarsi dalle voluminose importazioni d’oltreoceano che condizionano i nostri mercati.

Permane la diffidenza della Commissione Europea che non sembra cogliere i progressi in termini ambientali e strategici che tali innovazioni porterebbero. A quanto pare l’Europa rimane indietro rispetto agli altri paesi del mondo globalizzato, mettendosi spesso di traverso rispetto ad importantissime tecniche di cui potrebbe beneficiare.

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E’ il caso della tecnologia Crispr, che come fosse un “correttore di bozze”, potrebbe rappresentare la vera terapia genetica del futuro. Il CRISPR, Clustered Regulary Interspaced Short Palindromic Repeats, permette di modificare gli acidi nucleici di cui è costituito un genoma di qualsiasi organismo vivente. Scoperta che è valsa il premio Nobel per la chimica 2020 a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doundna.

Il cosiddetto “editing genetico” ha le ovvie applicazioni in medicina, ma anche in agricoltura. La creazione di alimenti migliorati sotto più aspetti. In pratica la tecnica consente di inibire i geni causa di malattie o composti tossici che aggrediscono le piante da coltivazione. Oppure consente di inserire geni per la costituzione di nuovi alimenti come ad esempio il “golden rice”, fortificandolo.

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Nonostante la direzione presa da altri paesi, come Cina, India, Brasile, Australia, Argentina, Canada, Stati Uniti e Russia, tutti verso la nuova tecnologia che libera l’impiego in agricoltura del Crispr, in Europa si dibatte sugli OGM e dice no, rimanendo ancorata alla definizione pura di OGM, cioè considerando la nuova tecnica comunque una mutazione genetica, non consentendo agli scienziati di utilizzare le nuove frontiere tecnologiche innovative, sostenibili ed economicamente rilevanti.

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