Il nucleare è la rivoluzione energetica che ci aspettavamo? Facciamo chiarezza

Cosa vuol dire fusione nucleare con produzione netta di energia? Il nucleare può risolvere il problema della produzione energetica?

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Centrale nucleare da Pixabay, sito Orizzontenergia

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Negli Stati Uniti, gli scienziati del Livermore Lab, situato in California, sono riusciti per la prima volta in qualcosa che potrebbe cambiare per sempre il nostro modo di pensare alla produzione energetica. L’annuncio arriva dal Dipartimento dell’Energia degli USA ed è sconvolgente.

Finalmente si è riusciti nell’intento di produrre più energia di quella necessaria per creare e controllare la fusione nucleare. Ma cosa vuol dire in termini pratici tutto questo? E come potrebbe questo condizionare le vite delle persone comuni?

Fusione nucleare con produzione netta di energia

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Centrale nucleare al tramonto da Pixabay, sito Orizzontenergia

Partiamo dalle basi facendo chiarezza su cosa è la fusione nucleare. Si tratta di una reazione che crea energia. Ad esempio le stelle, sole compreso, si autoalimentano in senso energetico, proprio in questo modo,

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Attenzione a non fare confusione con la fissione nucleare che è invece la divisione di un nucleo pesante in due leggeri, ciò che è alla base dell’energia atomica attualmente. Dalla metà del Novecento, gli scienziati sono alla ricerca di un modo per estrarre più energia di quella che viene immessa e scaturire questo tipo di fusione.

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Per la prima volta dopo decenni  è stata sperimentata in laboratorio una circostanza in cui la fusione ha prodotto più energia di quanta ne è stata spesa. Questo potrebbe essere il primo passo per sviluppare nuovi metodi, più convenienti, per produrre energia.

Si tratterebbe di energia pulita e che, potenzialmente, potrebbe essere molto più economica. Questo processo non genererebbe scorie nucleari di lungo periodo, a differenza della fissione degli atomi di uranio, e non comporterebbe l’emissione di gas inquinanti (a differenza dell’energia fossile).

Potremo essere di fronte ad un punto di svolta epocale, anche se ci vorranno sicuramente anni per perfezionare quello che al momento è solo un esperimento che lascia speranze per il futuro. Nulla che possa quindi lenire immediatamente i catastrofici effetti economici scaturiti nel presente dal conflitto russo-ucraino, che indirettamente ha influito sul prezzo delle bollette in Europa.

L’inflazione risulta persistente e la produzione industriale risulta rallentata, i rialzi dei tassi scoraggiano gli investimenti e pesano sui bilanci delle imprese. Ma per il futuro c’è speranza del fatto che i paesi possano diventare energeticamente autonomi e non rischiare più di trovarsi in situazioni di crisi come quella del presente.