Scoperta nuova specie di pettirossi, non sono come quelli che conosciamo

Nonostante siano ampliamente diffusi i ricercatori hanno trovato una nuova specie di pettirosso. Le differenze sono varie

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Pettirosso – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Il pettirosso è un uccello appartenente alla famiglia dei Fringillidae. È noto per il suo piumaggio rosso vivace e per la sua abitudine a frequentare giardini e aree urbane. È presente in molte parti del mondo, con diverse specie che si possono trovare in Nord America, Europa e Asia. Il pettirosso è un uccello molto versatile, in grado di adattarsi a diversi habitat e può vivere in zone rurali e urbane. È un animale molto popolare tra gli appassionati di ornitologia e tra i giardinieri, in quanto è un importante impollinatore e un efficace controllore di insetti.

Eppure nonostante la diffusione di questo, due nuove specie di pettirosso sono state scoperte in Asia. Uno studio, pubblicato sulla rivista Molecular Phylogenetics and Evolution, ha dimostrato che il genere Tarsiger della famiglia Muscicapidae è più variegato di quanto si pensasse. Queste nuove specie, tipiche della regione sino-himalayana, possiedono caratteristiche morfologiche e bioacustiche che le distinguono chiaramente dalle specie già conosciute. Questa scoperta dimostra che ci sono ancora molte cose da scoprire sulla diversità degli uccelli in Asia.

Pettirosso, due nuove specie in Asia

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Pettirosso – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Il gruppo Tarsiger è molto diffuso nel sistema montuoso sino-himalayano e a Taiwan. Questi uccelli migratori, identificati e descritti per la prima volta nel 1845 dal naturalista inglese Brian Houghton Hodgson, a partire dal pettirosso dorato (Tarsiger chrysaeus). Con sei specie attualmente riconosciute nella regione sino-himalayana, nell’Artico eurasiatico e nell’isola di Taiwan, i pettirossi Tarsiger costituiscono un gruppo ideale per studiare i modelli di biogeografia e speciazione. A sostenerlo il Dr. Per Alström dell’Università di Uppsala e il Dr. Liu Yang dell’Università di Sun Yat-sen, autori principali della ricerca condotta insieme a un team di ornitologi internazionali provenienti da Cina, Stati Uniti ed Europa.

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Uno studio recentemente pubblicato sulla rivistaMolecular Phylogenetics and Evolution” ha scoperto che ci sono altre due specie di pettirossi oltre alle sei già confermate. Gli ornitologi hanno raccolto e analizzato il DNA e i campioni acustici di tutte le 11 sottospecie delle sei specie attualmente riconosciute. Per capire che queste due nuove specie si distinguono per caratteristiche genetiche, morfologiche e bioacustiche uniche. Gli autori  hanno utilizzato metodi filogenetici e di delimitazione della specie basati sulla coalescenza, nonché analisi del piumaggio, morfometria e bioacustica per giungere a questa conclusione.
Il risultato dello studio ? Il Tarsiger albocoeruleus e Tarsiger formosanus sono due nuove specie di pettirosso che finora erano state trascurate. I ricercatori hanno scoperto che le popolazioni isolate della Cina centrale e settentrionale di Tarsiger cyanurus descritte come sottospecie Tarsiger cyanurus albocoeruleus, ma solitamente considerate non valide, sono distinte per genetica e vocalizzazione ma solo marginalmente differenziate per morfologia.

Le peculiarità dei nuovi pettirossi

Come descritto nello studio, i pettirossi sono piccoli uccelli canori che si nutrono di insetti e che presentano un dimorfismo sessuale, con piumaggio e canti maschili distintivi e una lunghezza media di 12-15 cm. La maggior parte di queste specie vive nella regione montuosa sino-himalayana e migra verso le medie quote e le zone pianeggianti durante la stagione non riproduttiva.

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Come spiega lo studio, questi uccelli si riproducono in diverse zone, dalle foreste delle zone temperate di pianura vicino al livello del mare (Tarsiger cyanurus) alle foreste di alta quota e alla macchia alpina fino a 4.600 m (Tarsiger chrysaeus), con i taxa subtropicali che sono montani. L’unico migratore a lunga distanza del genere, Tarsiger cyanurus, si riproduce dalla Finlandia all’Asia orientale. Per poi migrare nel sud-ovest e nel sud della Cina. O nelle parti adiacenti del sud-est asiatico nella stagione non riproduttiva, anche se la popolazione in Giappone intraprende anche la migrazione altitudinale.