Accade nello spazio, mai visto prima: le immagini lasciano increduli

Importante osservazione nello spazio che non era mai accaduta prima: vediamo di cosa si tratta e tutte le implicazioni del caso

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Stella-Facebook-OrizzontEnergia.it

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L’osservazione dell’universo fa parte della storia dell’uomo dai tempi dei tempi. Attività che ha permesso di scoprire tutto quello che sappiamo, poco, dello spazio cosmico. L’astronomia osservativa è una vera e propria branca della più ampia scienza astronomica che permette l’acquisizione di dati fondamentali per la determinazione di studi e analisi sui corpi celesti e sull’evoluzione dell’universo stesso.

Chiaramente la difficoltà principale è l’impossibilità, ad oggi, di condurre esperimenti diretti sull’universo più lontano. Per questo motivo gli astronomi si sono concentrati sul gran numero di esempi visibili dei fenomeni stellari alla nostra portata. In questo modo gli scienziati hanno potuto esaminare e registrare gli andamenti generali e tracciare grafici di riferimento.

Un video mostra un’incredibile attività stellare

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Esopianeti-Facebook-collage OrizzontEnergia.it

L’osservazione degli eventi astronomici incontra notevoli difficoltà a causa dell’estrema velocità o viceversa della notevole lentezza che impediscono una corretta registrazione tramite video apparecchiatura. Per questo motivo è ancora più straordinario essere riusciti a creare una sorta di filmato dell’attività stellare in questione.

Quattro punti di luce, in moto circolare concentrico parziale, attorno ad un disco nero che offusca la loro stella. Un sistema planetario, scoperto nel 2008, dove si osservano i quattro esopianeti a 133,3 anni luce dalla Terra. I moti circolari non sono altro che le orbite osservate direttamente, fotografate e inserite in modalità time-lapse per creare un video, in ben 12 anni.

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Il caso

L’osservazione e lo studio di questo evento è la principale attività dell’astronomo Jason Wang. Alla Northwestern University lo scienziato ha lavorato continuamente all’osservazione e alla raccolta di dati. E per la prima volta lo ha potuto fare attraverso l’osservazione diretta, scegliendo la stella HR8799. Dal 2008 ne studia il sistema planetario.

Quattro mondi, reali e giganteschi pianeti gassosi, con massa superiore a Giove. 12 anni per raccogliere fotografie, creare un video in time-lapse et voilà. Ecco svelati gli esopianeti che si muovono su scala temporale umana. Solitamente, infatti, non è possibile effettuare un’osservazione diretta delle orbite dei pianeti, ma le considerazioni sono frutto di metodologie indirette.

Le deduzioni normalmente venivano fatte analizzando tutta una serie di segnali ed effetti come i cali di luce della stella o i cambiamenti osservati nelle lunghezze d’onda. Attività che indicano l’interazione gravitazionale esistente tra pianeta e stella, senza però poterla vedere in diretta. Di dimensioni troppo minime, gli esopianeti sono difficili da osservare anche per la loro debolezza in relazione alla loro stella, che ne inghiotte la luce riflessa.

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In questo caso è stato possibile vedere direttamente l’attività orbitale di esopianeti abbastanza grandi e sufficientemente separati dalla loro stella. Grazie all’Osservatorio WM Keck è stato possibile applicare una correzione dell’effetto di distorsione dell’atmosfera terrestre ed effettuare l’osservazione diretta. Non solo anche il time-lapse è stato corretto al fine di eliminare i salti temporali dei dati e ottenere un regolare moto orbitale. Infine i 12 anni sono stati condensati, a velocità accelerata, in solo 4,5 secondi.

Un altro elemento scoperto è la stella di riferimento, il disco nero, di circa 30milioni di anni, quindi relativamente giovane. L’analisi degli esopianeti ha evidenziato le loro caratteristiche fornendo dati sulle loro masse, i loro periodi orbitali e le loro atmosfere. Importanti conoscenze che ampliano sempre più la nostra capacità di analisi del cosmo.