Le piante per vivere in salute hanno un costante bisogno d’acqua. Ma come fare a capire quando vanno annaffiate? Scopriamolo insieme.
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Chi si cimenta da tempo con l’arte del giardinaggio sa bene quanto questo hobby sia tanto bello quanto difficile. Coltivare delle piante, infatti, richiede tanto tempo e costanza, poiché essendo queste degli esseri viventi richiedono tantissime cure che possono variare da specie a specie.
Proprio per questo motivo capita spesso di fare errori con le piante ed uno degli errori maggiori riguarda l’irrigazione. Sappiamo tutti come tutte le piante abbiano bisogno di acqua, ma molto spesso si viene assaliti dal solito dubbio, ovvero, quanta acqua dare alle piante ma soprattutto quando annaffiarle.
La quantità d’acqua sicuramente varia da pianta a pianta, così come anche i tempi per annaffiarle. Scopriamo allora quando si dovrebbero annaffiare le piante per garantire loro una vita in salute.
Quando si deve dare l’acqua alle piante?
Non è mai semplice capire quanto e quando annaffiare le proprie piante. L’acqua è un elemento essenziale per la vita, specificatamente per la vita di una pianta. A differenza nostra però le piante non possono esprimere la propria sete a parole, ma ci sono alcuni segnali importanti da poter interpretare per capire se la pianta abbia o meno bisogno di acqua.
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Sicuramente un buon metodo consiste nel controllare l’umidità del terreno. Il terreno, infatti, non deve mai essere né secco né troppo bagnato, ma leggermente umido. Tuttavia, ci sono altri accorgimenti che si possono prendere per assicurarsi di annaffiare le proprie piante correttamente.
Ad esempio, se si dispone di piante molto grandi le si può annaffiare in abbondanza, ma a distanza di tempo. Non è così per le piante piccole che invece necessitano di piccole quantità d’acqua offerte circa ogni 2 giorni. In questo modo non si rischia né il marciume radicale né la troppa secchezza del terreno.
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E’ consigliabile poi annaffiare le piante alla sera, quando la temperatura è più bassa e non si rischia di far evaporare l’acqua, facendone rimanere pochissima alla pianta.