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Ultrasuoni, spesso se ne sente parlare: ma cosa sono?

Ultrasuoni: cosa sono? Ecco un breve approfondimento scientifico per capire meglio le dinamiche delle onde sonore meno comuni, per noi.

Traccia – foto da pixabay – orizzontenergia.it

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Gli ultrasuoni sono, nel gergo comune, dei suoni impossibili da udire a livello di esperienza ordinaria. Ci si riferisce ad essi spesso come a quei suoni che possono essere percepiti da determinate specie viventi.

Non sempre udibili dall’essere umano, gli ultrasuoni, come i suoi in generale, hanno l’andamento delle onde. Se l’ampiezza dell’onda è larga il suono sarà basso, se ristretta alto. Approfondiamo.

Ultrasuoni: di cosa si tratta esattamente? Facciamo chiarezza!

Delfino – foto da pixabay – orizzontenergia.it

La forma dei suoni in natura è quella dell’onda. Ci sono suoni, tuttavia, che non possono essere percepiti dall’orecchio umano, perlomeno non a certe frequenze. L’udibilità o meno di un’onda sonora è infatti stabilita dalla sua stessa frequenza. Per quanto concerne l’essere umano, gli ultrasuoni possono essere percepiti solo se ad una frequenza compresa fra i 20 e i 20.000 Hz.

Spesso si dice che gli ultrasuoni sono suoni udibili in modo specifico da certi animali, così infatti è poiché riescono a percepire differenti frequenze d’onda. Tutti i suoni al di fuori della banda di frequenza sopra menzionata sono per noi inesistenti, o meglio, impercettibili. Gli “ultra”- suoni, sono per noi dunque quei suoni che hanno frequenza maggiore di 20.000 Hz.

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Le onde acustiche degli ultrasuoni sono al di fuori della nostra capacità uditiva eppure sussistono. I cani e i delfini, fra le specie animali, rappresentano degli esempi di viventi in grado di cogliere gli ultrasuoni. Fu grazie allo scienziato Francis Galton che l’esistenza di queste onde sonore venne teorizzata.

Non è insolito vedere utilizzate delle trappole ad ultrasuoni istallate appositamente per tenere lontani da casa e giardino insetti, scarafaggi, formiche, topi o talpe. Questi suoni sono in grado di propagarsi nell’aria e nei liquidi, ragion per cui i delfini li sfruttano abilmente per comunicare e percepire segnali di altre specie.

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Gli ultrasuoni vengono da noi sfruttati in ambito medico, in ambito industriale e anche automobilistico. L’eco prodotto dagli ultrasuoni e la vicinanza dell’onda di ritorno sono sfruttati ad esempio per identificare la presenza di ostacoli nell’aria di parcheggio. Altro esempio è l’ecoDoppler, che identifica la circolazione venosa e arteriosa. 

 

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