Anidride carbonica, eliminarla dall’acqua e non dall’aria: la possibile soluzione

L’anidride carbonica si può rimuovere dall’acqua invece che catturarla dall’aria: vediamo insieme l’interessante alternativa green

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Oceano-Facebook-OrizzontEnergia.it

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Gli scienziati e i tecnici specializzati di tutto il mondo stanno implementando le nuove tecnologie all’avanguardia per fornire un servizio utile alla decarbonizzazione del nostro Pianeta. Esperimenti, studi e ricerche sono tutti indirizzati a trovare nuove soluzioni volte a ridurre sempre più le emissioni di CO2.

La lotta e il contrasto al cambiamento climatico e al riscaldamento globale passano attraverso svariate strategie ed azioni. Uno degli obbiettivi che contribuiscono a tale processo è la rimozione della anidride carbonica dall’atmosfera. Il net-zero infatti si ottiene raggiungendo una sorta di equilibrio tra le emissioni e la rimozione di CO2. Una nuova proposta in merito alla cattura di CO2, contempla un’alternativa interessante ora allo studio.

Rimuovere l’anidride carbonica dall’acqua

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Desalinizzatore-Facebook-OrizzontEnergia.it

Catturare l’anidride carbonica dall’atmosfera si è rivelata un’azione complementare alla riduzione delle emissioni, ma ancora gli impianti sono poco diffusi e i costi risultano importanti. In alternativa si fa strada una nuova idea che prevede la rimozione della CO2 dall’acqua di mare. Il MIT considera tale processo una possibilità praticabile, meno costosa e con più benefici del sequestro di CO2 atmosferico.

L’acqua degli oceani infatti contiene un’elevata concentrazione di anidride carbonica ed è in grado di assorbire un’alta percentuale della produzione di CO2 derivante dalle attività antropiche. Le risultanze di tale assorbimento sono l’acidificazione dell’acqua e il conseguente inquinamento del sistema mare. Il procedimento individuato dal MIT è costituito da celle elettrochimiche che rilasciano protoni ciclicamente.

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Il meccanismo si innesca verso un altro gruppo di celle con tensione inversa, trasformando l’acqua da acida ad alcalina, recuperando i protoni e rovesciando di nuovo l’acqua in mare. Quindi acidificazione e alcalinizzazione in alternanza periodica da abbinare con infrastrutture esistenti per il trattamento dell’acqua di mare, come per esempio gli impianti di desalinizzazione.

Utilizzare meccanismi e processi esistenti aggiungendo la rimozione di CO2, senza aggiunta né di additivi, né di membrane. La stessa cosa potrebbe essere prevista sulle navi, sulle piattaforme offshore o addirittura negli allevamenti ittici. Il rilascio dell’acqua alcalina andrà però distribuita maggiormente per evitare picchi alcalini e pericoli per gli ecosistemi.

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L’anidride carbonica rimossa andrà poi stoccata sottoterra, come già avviene, o utilizzata come materia prima per la produzione di altre sostanze o materiali. Tale processo è più economico di quello relativo all’atmosfera per il semplice fatto che dall’acqua si rimuove soltanto, mentre dall’aria è necessaria una prima fase di cattura ed una successiva di rimozione. Uno step in meno con un efficienza maggiore.