Cambiamenti climatici, un “vecchio” incubo è già presente sugli alberi

Cambiamenti climatici, ecco cosa avviene in montagna: la minaccia per gli alberi e non solo sempre presente. Serve una sorveglianza attiva

Processionaria alberi comparsa anticipata
Processionaria (Canva) – Orizzontenergia.it

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I cambiamenti climatici stanno devastando il nostro Paese, su più fronti. Tutti i giorni ne vediamo gli effetti sempre in modo più palese. Dagli animali alle piante costretti ad adattarsi o purtroppo a soccombere, fino agli eventi estremi che ci riservano brutte pagine della storia con conseguenze davvero disastrose. Tra tutti questi fenomeni è presente anche un vecchio incubo, una vera minaccia per gli alberi.

Gli studiosi, infatti, hanno notato che a causa delle temperature ballerine e sempre più anomale, anche i problemi non nuovi apparsi in natura, si ripresentano con netto anticipo richiamando tutti ad agire. I monitoraggi botanici e le osservazioni in montagna mostrano in modo chiaro che i trend di pericolo sono del tutto cambiati.

Cambiamenti climatici: gli esiti sulle Dolomiti e non solo

Attacco processionaria alberi anticipo
Attacco della processionaria (Canva) – Orizzontenergia.it

Il riferimento è alla presenza delle zanzare tigri, delle zecche e della processionaria in periodi non consoni rispetto alla loro abitudini e ad altitudini mai viste prime. A rivelarlo è Fondazione museo civico di Rovereto descrivendo come sulle Dolomiti le osservazioni hanno già segnalato la presenza di zecche e zanzare tigri a quote dove fino a 20 anni fa non erano mai arrivate, anche oltre i 2 mila metri d’altitudine.

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Gli studiosi insieme ai forestali sono già intervenuti direttamente sul luogo per rimuovere i nidi di processionaria. Oltre mille quelli già eliminati nei primi giorni di febbraio in diverse zone de Trentino, ma anche nel Bellunese e nell’Alto Adige. Come mai tutto questo? Esito dell’inverno particolarmente mite che ha portato ad una fioritura anticipata e dunque alla comparsa precoce di questi insetti.

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Sono gli effetti palesi, evidenti, della crisi climatica. Ma non è tutto. I botanici hanno notato nel corso dei sopralluoghi che anche alcune specie erbacee sono comparse molto prima del tempo, con quasi un mese di anticipo e alcune piante annuali sono riuscite anche a sopravvissute al freddo. Lo stesso è stato per gli insetti indesiderati. Quest’anno il vero freddo ha fatto pochissimo capolino nel corso dell’inverno e così anche le zanzare e la processionaria non sono state debellate come di consueto. Ecco perché è necessario un’attenta sorveglianza sanitaria in quanto gli insetti sono portatori di virus e malattie, anche molto gravi.