Nord Stream, com’è la situazione ambientale dopo il disastro

Dopo il sabotaggio del gasdotto russo Nord Stream e il danno ambientale gli scienziati hanno valutato la situazione

conseguenza sabotaggio nord stream
Nord Stream – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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La guerra in atto tra Russia e Ucraina sta logorando sempre di più i rapporti tra Mosce e i Paesi europei. Una condizione che sta avendo delle terribile ripercussioni sulla vita quotidiana di moltissimi cittadini. Su tutto gli aumenti dei prezzi di gas ed elettricità. E uno degli apici di questi si è raggiunto con una “catastrofe ecologica”, causata dal sabotaggio del Nord Stream, peggiorando le già tese diplomazie.

Uno studio pubblicato su Research Square ha analizzato un aspetto sottovalutato dell’incidente del doppio gasdotto posato sul fondo del Mar Baltico, evidenziando il suo impatto a breve termine e a lungo termine.

Nord Stream: cosa evidenzia lo studio 

situazione ambientale e clima post sabotaggio nord stream
Nord Stream – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Le analisi sull’effetto del sabotaggio del Nord Stream si sono focalizzate principalmente sul lato climatico. Secondo le valutazioni del Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives (CEA) francese. Questa ha esaminato i dati provenienti dalle 40 stazioni di monitoraggio dell’atmosfera in Europa, l’emissione di metano è stata di circa 70mila tonnellate, pari al 2% dei gas serra prodotti annualmente dalla Francia. Quindi, tutto sommato, l’impatto sembra essere contenuto.

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Alcuni di questi studi si sono concentrati sull’effetto del sabotaggio del Nord Stream sull’ecosistema marino. Secondo un’indagine coordinata dall’Università di Aarhus, c’è una possibilità che specie a rischio che vivono nel Mar Baltico siano state compromesse nell’immediato periodo dopo l’evento.

Lo studio afferma che le foche e le focene entro quattro chilometri dal luogo dell’esplosione sarebbero a rischio di morte a causa dell’onda d’urto, mentre le conseguenze temporanee sull’udito potrebbero estendersi fino a 50 chilometri di distanza.

Le focene locali (Phocoena phochoena), in particolare, sono in uno stadio critico di conservazione, con solo circa 500 esemplari rimasti, e durante il periodo dell’esplosione solitamente si riproducono in un sito a circa 40 km dal luogo dell’incidente.

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Il sabotaggio del Nord Stream ha causato un impatto a lungo termine significativo. Le esplosioni che hanno causato la rottura dei quattro condotti hanno sospeso circa 250.000 tonnellate di sedimenti altamente contaminati dal bacino sedimentario di acque profonde per oltre una settimana, con conseguenti rischi inaccettabili per i pesci e altri organismi in una vasta area di 11 km3 di acqua per più di un mese. Le sabbie contaminate principalmente da TBT (tributilstagno), un composto altamente tossico per l’ecosistema, e piombo.