Scarti dei cereali, preziosi per bonificare i terreni inquinati

Scarti dei cereali, anziché diventare rifiuti permettono di risanare i terreni contaminati. Lo ha dimostrato un progetto già attivo da un anno

cereali scarti progetto green
Coltivazione cereali (Canva) – Orizzontenergia.it

Recupero degli scarti e riciclo sono parole chiavi per combattere il cambiamento climatico ed investire in un modus operandi nuovo, molto più ecologico e anche redditizio. I modi per poter impiegare gli scarti e riciclare i rifiuti sono tantissimi, in base alle materie prime dalle quali si parte. Tra le tante tecniche ora è stata sperimentata anche che coinvolge gli scarti dei cereali.

Un modo ed un processo per non buttare via nulla e nello stesso tempo per risolvere anche un altro problema, il tutto in maniera molto naturale. I rifiuti generali dalla trasformazione dei cereali e dei legumi, infatti, si sono dimostrati ottimi alleati per bonificare i terreni contaminati. Come? Vediamo tutti i dettagli inerenti ad un progetto ormai attivo da circa un anno che ha mostrato dati molto positivi.

Scarti dei cereali per la bonifica: una soluzione davvero valida

Bonifica terreno scarti cereali
Bonifica terreno (Canva) – Orizzontenergia.it

Si chiama ‘Ricrea’ il progetto che ha messo al centro del suo studio gli scarti dei cereali per usarli in modo del tutto innovativo senza destinarli allo smaltimento ma come strada funzionale per la bonifica dei terreni inquinati. Il progetto promosso dall’Università degli Studi di Brescia e cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente, è stato presentato insieme ai primi risultati evidenti e molto positivi, a Brescia nel corso del convegno “Innovazione ed economia circolare: nuove opportunità per una produzione cerealicola sostenibile”.

Come è stato evidente nel corso dell’anno nel quale si è già lavorato con gli scarti dei cereali, questi producono dei microrganismi che producono biosurfattanti e biotensioattivi, componenti che riescono a biodegradare le sostanze inquinanti che si trovano sui terreni. I dati di laboratorio sono positivi e su questa scia si continuerà a lavorare fino al prossimo anno portando al termine il ciclo di 24 mesi previsto dal progetto.

Una soluzione tecnologica davvero valida dal punto di vista ambientale ed ecosostenibile. La circolarità dei rifiuti è completa e nello stesso tempo permette di salvare molti terreni per reinserirli nel cicli produttivi senza ricorrere ai reagenti sintetici che di solito vengono usati nelle azioni di bonifica. A questo si lega dunque una riduzione dei consumi energetici e dunque una conseguenze diminuzione delle emissioni di gas serra.

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