Boom di epidemie, il cambiamento climatico ne è la causa

Il cambiamento climatico, tra i numerosi danni che sta creando, è causa anche del boom di epidemie tra i coralli degli oceani.

Barriera corallina vista dall’alto (Canva) – Orizzontenergia.it

Il cambiamento climatico, lo sappiamo, sta causano una serie infinita di danni, stravolgendo habitat, fauna e biodiversità. Tra i danni che provoca, c’è anche il boom di epidemie tra i coralli degli oceani. Come evidenziano diversi studi, le ondate di calore stravolgono la naturale sopravvivenza dei coralli.

L’estremo calore delle acque è nocivo per questi organismi marini e contribuisce al processo di sbiancamento. Ma non solo, perché i cambiamenti climatici rendono i virus maggiormente resistenti, facilitando così la diffusione di epidemie di ogni genere. A mettere a rischio i coralli sono i dinoRNAV, virus a RNA a filamento singolo.

I virus che attaccano i coralli sono diventati resistenti e generano epidemie

barriera corallina rischio sbiancamento
Sub ammirano i coralli nel mare (Canva) – Orizzontenergia.it

I virus che attaccano i coralli, infettano le alghe simbiotiche che vivono al loro interno. Queste alghe, chiamate Zooxanthellae, conferiscono il caratteristico colore alle barriere coralline. Ma il colore sta sparendo lentamente, attuando un processo di sbiancamento. La Moorea Coral Reef della Polinesia Francese dimostra questo terribile processo.

I ricercatori dell’Università americana di Rice stanno monitorando da tre anni la barriera corallina polinesiana. Dalle ricerche emerge che le infezioni virali sono in costante aumento, e inoltre sono responsabili di diverse malattie, tra cui quella della Stony Coral Tissue Loss Disease (SCTLD). Si tratta di una malattia che distrugge i coralli.

È la stessa malattia che, tra l’altro, sta disintegrando già le barriere coralline dei Caraibi e della Florida. La barriera corallina, dunque, si sta sbiancando, perdendo colore di anno in anno. L’espulsione di massa delle alghe simbiotiche è un grave problema generato dal cambiamento climatico e dall’innalzamento delle temperature del mare.

Il 50% dei campioni di coralli prelevati e portati in laboratorio evidenzia questa terribile condizione, che significa una morte parziale. In ogni campione è stata rilevata una grande quantità di virus RNA. Il caldo aumenta la produzione virale e, se non si interviene in tempo, cambiando rotta, i cambiamenti climatici spazzeranno via le barriere coralline.