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Animali

Cirripedi ricoprono il corpo di una tartaruga: di cosa si tratta

Un pescatore della Tasmania ha trovato una tartaruga che galleggiava in mare, dal corpo quasi totalmente ricoperta da cirripedi.

La tartaruga ricoperta da cirripedi (thepetneeds.com) – Orizzontenergia.it

Il ritrovamento è avvenuto al largo delle coste della Tasmania, dove un pescatore ha trovato una tartaruga marina praticamente immobilizzata, che galleggiava in acqua. Il povero animale era intrappolato in una rete e aveva il corpo quasi interamente coperto da cirripedi, crostacei dotati di conchiglia e che si aggrappano a rocce e corpi di animali tramite delle appendici.

I cirripedi si radunano in colonie molto numerose, in alcuni casi composte da migliaia di individui, e si insinuano tra le rocce, si aggrappano sul corpo dei cetacei, delle tartarughe marine o di grossi granchi, e spesso anche alla base delle navi, creando una serie di danni e incrostazioni profonde nel metallo. La tartaruga in questione è stata subito tratta in salvo, non riuscendo quasi più a muoversi.

Tartaruga salvata dai pescatori: era ricoperta da cirripedi ed era in fin di vita

Tartaruga soccorsa (thepetneeds.com) – Orizzontenergia.it

L’esemplare di tartaruga caretta caretta, dal peso di 220 libbre, non riusciva a muoversi, e neanche ad immergersi in acqua e nuotare. Le tartarughe marine sono animali rari nelle acque della Tasmania, e raramente si avventurano fino a queste latitudini. L’esemplare recuperato, infatti, versava in gravissime condizioni, ed era stato trasportato lì, molto probabilmente, dalla corrente dell’oceano.

Immediatamente, i pescatori hanno lanciato l’allarme, e così è intervenuto il gruppo governativo della Marine Conservation Program (MCP). L’animale è stato prelevato e portato in un rifugio, per una sistemazione temporanea. I veterinari hanno esaminato le condizioni della tartaruga, effettuando delle radiografie per vedere se avesse ingerito plastiche o parti di rete.

Spesso, purtroppo, le tartarughe (ma anche balene e altri animali marini), muoiono soffocate proprio a seguito dell’ingerimento di plastiche, scambiando i sacchetti o le parti di bottiglie in plastica per meduse. Per fortuna, la tartaruga recuperata aveva lo stomaco vuoto. I soccorritori hanno somministrato nutrienti e fluidi energizzanti per farla riprendere e per rimetterla in forze.

Inoltre, hanno tolto dal corpo tutti i cirripedi attaccati, uno ad uno. In pochi giorni, l’animale si è ripreso alla grande. Ha ancora bisogno di riposo e di cure, prima che possa tornare in mare, ma il peggio è passato. Le caretta caretta sono diffuse un po’ in tutto il mondo, in Australia settentrionale c’è un’alta concentrazione, ma è difficile avvistarle nella parte meridionale del continente, specie nelle acque della Tasmania.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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