Carburo di silicio, il riciclo non è più utopia

Riciclo e carburo di silicio è un connubio reale: non è più un’utopia, ma una realtà possibile che che crea un’innovazione sostenibile importante, capace di risolvere un problema molto impattante.

Carburo di silicio riciclabile: diventa realtà
Silicio (Pexels) – Orizzontenergia.it

Materiale ceramico, creato dall’unione di silicio e carbonio, il carbonio di silicio è noto per il fatto che il suo processo produttivo è uno dei più inquinanti sulla faccia della Terra.

Indicato con la formula SiC, la sua creazione porta a danni enormi per il Pianeta, non facendo altro che incrementare l’inquinamento in un quantitativo molto sostanziale.

Ma non si riesce a fare a meno di questo materiale per via dei usi importanti. A livello industriale è molto apprezzato per la sua durezza intrinseca – tanto che è paragonato a quella di un diamante – oltre ad avere un’altissima resistenza termica. Semiconduttore, è un’ottima opzione anche per le industrie chimiche. Malgrado sia davvero utile nei processi produttivi, la sua creazione comporta un fortissimo impatto ambientale, le cui conseguenze sono pagate dal Pianeta.
Per invertire la rotta, si guarda a soluzioni nel segno del riuso. In questo senso è stato ideato un modo per riciclare il carburo di silicio. Scopriamo nel dettaglio questa grande innovazione.

Il riciclo del carburo: questa innovazione sostenibile diventa realtà, i vantaggi

Fornace, dove si produce il carburo di silicio
Fornace (Pexels)- Orizzontenergia.it

Tra le tante innovazioni a tema riciclo (scoprine qui alcune) ce n’è una all’avanguardia che ha come protagonista il carburo di silicio.

Riuscire a riciclarlo significa contenere i danni ambientali. Se fino a poco tempo fa questa poteva sembrare un’utopia, oggi è diventata realtà. A rendere possibile questa innovazione è il Fraunhofer Institute, che tramite un esperimento all’avanguardia è riuscito a rendere concreta la possibilità di riciclare il silicio.

Ottenuto attraverso il processo Acheson, il cui nome è ispirato al collaboratore di Edison, la creazione del carburo del silicio prevede l’unione della sabbia di quarzo e del petcoke: questi due materiali sono riscaldati insieme in un forno, dalla forma cilindrica, a temperature elevatissime che raggiungono gli oltre 2500 gradi. Si innesca così un processo di riduzione carbotermica. Un processo semplice, ma che cela un lato oscuro. Vengono prodotte, infatti, per ogni tonnellata di silicio oltre 2,4 tonnellate di gas serra. A questo si aggiungono le tonnellate dettate dal forno accesso, di solito per giorni, che arrivano anche a 1,8 tonnellate di emissioni.

E così, il Fraunhofer Institute si è rimboccato le maniche per trovare una soluzione nel segno dell’economia circolare: riciclare il carburo di silicio. Questo processo verde è stato individuato e brevettato. Si basa sul recupero del materiale che finisce al centro delle fornaci durante la creazione del materiale che non viene compreso nella riduzione carbotemica.

Laboratorio: innovazione nel segno del riciclo
Laboratorio (Pexels) – Orizzontenergia.it

Invece di buttarlo, questo viene recuperato e riscaldato in forni super all’avanguardia capaci di produrre il carburo di silicio con un risparmio energetico dell’80% rispetto ai processi tradizioni, ottenendo un prodotto finale puro e dalla grande resa.