L’impatto disastroso del “mercato dell’amore” sull’ambiente: ciò che non conosci sui fiori di San Valentino

Oggi è il giorno di San Valentino, ricorrenza importante per tutte le coppie innamorate, ma quando incide sull’ambiente il mercato dei fiori?

Ragazzo regala mazzo di rose
Ragazzo regala mazzo di rose (Orizzontenergia.it)

Oggi, 14 febbraio, è la festa di San Valentino, una ricorrenza storica, importante per tutte le coppie del mondo. È vero che occorrerebbe dimostrare amore ogni giorno dell’anno, ma è oggi che si mette in moto il principale “mercato dell’amore”, con milioni di mazzi di fiori regalati, milioni di scatole di cioccolati e milioni di regali romantici donati al proprio partner.

La storia del Santo Valentino e di come sia stata trasformata in festa degli innamorati è affascinante e affonda le radici nell’antichità. A un certo punto, alla fine del 1800, sono iniziati a circolare i primi biglietti d’amore, inventati negli Stati Uniti, e poi è nata la tradizione di allegarli a piccoli pensierini romantici da dedicare alla persona amata. Ma il simbolo più importante di San Valentino restano i fiori.

I fiori sono il simbolo di San Valentino, ma quando incide questo mercato sull’ambiente

Rosa rossa disposta su un piatto
Rosa rossa disposta su un piatto (Orizzontenergia.it)

I fiori sono il simbolo stesso di San Valentino, fiori di ogni genere e colore, tutti dotati di antico simbolismo. Forse, però, il fiore più iconico che identifica l’amore e il romanticismo è la rosa, rigorosamente rossa. Donare una rosa alla persona cara è considerato l’atto più romantico e dolce in assoluto, ed è in questo giorno che i fiorai guadagnano tantissimo.

Fuori da ogni fioraio c’è la coda di innamorati che attendono il loro momento per acquistare un mazzo di fiori, oppure soltanto una rosa. Dietro a questo mercato c’è un giro di soldi milionario, che comporta un peso importante sull’ambiente e sullo sfruttamento umano. Per quale motivo? Gran parte dei fiori, ad esempio, arriva dal Kenya.

In Kenya sono impiegati tanti lavoratori, molti dei quali bambini, e qui si coltivano i fiori più ricercati in Europa. Si calcola che questo mercato equivalga al 40% di tutti i fiori messi in commercio nel nostro continente. Lungo il lago Naivasha si stendono chilometri di serre dove sono coltivati fiori di ogni tipo, fiori acquistati per due soldi dalle multinazionali e rivenduti nei paesi ricchi.

Il pesante costo ambientale del mercato dell’amore

Tra l’altro, la coltivazione impiegata in queste zone è di tipo intensivo, le acque del lago, e dei vicini fiumi, sono prosciugate, e spesso si rischia il disastro ambientale. Non solo si distrugge una risorsa naturale, ma si incide sull’ecosistema, visto che si dissetano in queste acqua tanti animali selvatici, dagli ippopotami ai fenicotteri.

E ovviamente nel lago ci sono i pesci, i quali si vedono sottrarre acqua, la loro fonte essenziale. Dal lago Naivasha ogni giorno sono prelevati migliaia di metro cubi di acqua. La sua superficie si è ridotta del 75% rispetto a solo 40 anni fa. Il Governo del Kenya sembra disinteressato al disastro a cui va incontro, e preferisce non interferire nel lavoro di milioni di agricoltori.

Senza contare dei pesticidi utilizzati nelle serre, per contrastare l’appassimento dei fiori. A tutto questo si aggiunge l’inquinamento per il trasporto di tonnellate di fiori verso l’Europa. Per evitare di incappare in questo commercio, il consiglio è quello di scegliere solo vivai sostenibili, e di acquistare fiori locali, coltivati in zona.

Altrimenti, è bene far caso all’etichetta “Fair Trade”, che indica una coltivazione sostenibile e pagata in maniera equa. Ma se proprio si vuole, si può scegliere di festeggiare San Valentino in maniera sostenibile.