L’olio del tonno in scatola non buttarlo mai nel lavandino. Quello che può accedere mette i brividi

L’olio del tonno in scatola è molto pericoloso, ecco perché non va buttato nel lavandino. Ti spieghiamo cosa succede se lo fai

tonno in scatola
Foto di (Joenomias) Menno de Jong da Pixabay

Alzi la mano chi l’ha fatto almeno una volta nella vita. Buttare l’olio del tonno in scatola nel lavandino è una sorta di “rito” che viene fatto ogni qualvolta apriamo la scatoletta per mangiare uno dei pesci più apprezzati. Per condire un’insalata, per spalmarlo sul pane o per creare qualche preparazione rustica. Tiriamo la linguetta, facciamo sgocciolare l’olio nella tubatura ed il gioco è fatto. L’olio che serve per conservare il pesce viene eliminato e noi possiamo usarlo con più facilità.

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Anche se questa è una pratica consolidata non significa che sia giusta. Anzi, è assolutamente sbagliata e da evitare dunque in quanto le conseguenze, a lungo andare, diventano terribili e riguardano tutti noi. T spieghiamo perché dovresti cambiare assolutamente abitudini.

L’olio del tonno in scatola, ecco perché è dannoso

tonno in scatola
Foto di Marc Pascual da Pixabay

Buttare l’olio del tonno in scatola nel lavandino è sbagliatissimo. Forse in pochi lo sanno ma causa gravissime conseguenze all’ambiente. L’olio delle scatolette non va smaltito nelle tubature ma nei centri di raccolta adeguati nei quali si graggruppano tutti gli olii esausti, quelli vegetali ed animali che si usano per cucinare e conservare i cibi. Ormai in città e nei piccoli paesi esistono le aree ecologiche dove sono presenti degli appositi contenitori per il conferimento degli olii esausti. Ecco perché l’olio del tonno in scatola andrebbe raccolto, di volta in volta, all’interno di una bottiglia.

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Le quantità di olio che ogni anno ognuno di noi consuma sono tantissime. Si tratta di circa 3 kg di cui solo un quarto viene recuperato, tutto il resto viene disastrosamente disperso nell’ambiente e questo non solo è altamente inquinante ma può provocare diversi altri danni, alle tubature e agli impianti di depurazione. Le condutture domestiche ne risentono con il passare del tempo presentando incrostazioni, ristagno e cattivi odori. In questi casi serve poi mettere rimedio utilizzando prodotti sgorganti chimici che non fanno altro che rincarare la dose di inquinamento.

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L’olio esausto che deriva dagli alimenti non è biodegradabile e se buttato nel lavandino arriva fino al suolo, poi ai corsi d’acqua ed in mare fino alle falde acquifere se la rete fognaria non dispone di un sistema di depurazione efficace. E se accade questo è evidente che a lungo andare il disastro ambientale è annunciato, senza poi contare i risvolti economici. Se l’acqua non è più pulita il costo del trattamento per purificarla sarà da brividi. Per tutti questi motivi l’olio del tonno in scatola non buttarlo mai nel lavandino. Cambia abitudini per proteggere il nostro pianeta, guardando ad un futuro più green.