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Mistero nella galassia, avvistato qualcosa di mai visto prima. Incuriositi gli esperti

Tra meraviglia e mistero, una nuova stella è stata avvistata nella galassia. La scoperta incuriosisce perché non vi è alcun precedente.

Stella Magnetar (fonte Pixabay)

Siamo soli nell’Universo? E’ la domanda che da tempo ormai gli scienziati e astronomi si pongono. La risposta è ancora in fase di studio e, le innumerevole scoperte degli ultimi anni, lasciano spazio a diverse interpretazioni. L’ultima, in ordine cronologico, ha avvolto la galassia in un velo di mistero: una nuova stella è stata avvistata e nessuno mai l’aveva vista fino ad oggi.

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La notizia sta facendo il giro del mondo e suscita molta curiosità nel campo. Gli esperti del settori sono tutti rivolti con gli occhi al cielo, intenti a scrutare questa nuova realtà che non ha precedenti. La sua natura unica rende la scoperta davvero entusiasmante. Ma cosa la rende così speciale? Essa si trova a 4 mila anni luce di distanza da noi ma riesce ad emettere segnali in un lasso di tempo così breve che ha lasciato tutti a bocca aperta.

Mistero nella galassia: le emissioni della nuova stella

Frequenza onde radio (fonte Pixabay)

La sua esistenza era stata prevista solo su carta, in maniera teorica, ma nessuno mai ne aveva avvistata una. Tutto il mondo della scienza e dell’astronomia è stato attirato da un nuovo elemento nel cielo che finora nessuno aveva visto. Secondo gli esperti, potrebbe trattarsi di un magnetar di periodo ultra – lungo. Si tratta di una stella di neutroni che gira su stessa con movimenti molto lenti e, nella pratica, nessuno poteva immaginare di vederne una così brillante.

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A rendere particolare la scoperta, sono proprio le emissioni della magnetar. Ogni 18 minuti e 10 secondi, quindi tre volte ora, emette un segnale di lunga durata, pari a 60 secondi. Secondo gli esperti, esiste qualche meccanismo che trasforma queste onde in maniera molto più efficiente rispetto a quanto osservato finora.

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La stella è stata avvistata per la prima volta, da uno studente di astronomia della Curtin University, in Australia. Lo studio iniziato dal giovane e definito “strano” dai più, è stato pubblicato sulla rivista Nature e sarà ancora oggetto di analisi e approfondimenti. Questa magnetar potrebbe dirci molto più di quello che sappiamo.