Hai annaffiato la tua orchidea un po’ troppo? La soluzione c’è per ripristinarla ma devi prestare attenzione prima che sia troppo tardi. Ecco come salvarla.
L’orchidea è un fiore dal portamento elegante e ogni qualvolta si regali si fa sempre un figurone. Certamente prima di regalare in generale una pianta bisogna accertarsi che il destinatario ami il mondo del giardinaggio o perlomeno ne conosca i principi basilari che sono illuminazione ed irrigazione.
Non è del tutto scontato il fatto che ci si prenda cura dell’orchidea e sia questa sempre sana, a volte con tutte le intenzioni buone si eccede e la pianta ne risente. Ad esempio, la troppa irrigazione può minacciarne la vitalità. Foglie molli o che cadono, petali che si perdono insomma questi sono alcuni campanelli d’allarme che ci invitano a ricorrere ai ripari, scopriamo come.
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Dunque, per evitare di far morire la tua pianta preferita, questo è ciò che devi fare:
- Interrompere il processo di irrigazione per evitare di fare ulteriori danni;
- Controllare le radici: queste se sono marroni purtroppo non c’è più nulla da fare perché marce, se invece sono giallognole vuol dire che è stata recuperata in extremis. Dopo averle accuratamente controllate, munirsi di cesoie per fare pulizia, tagliare quelle marroni, nere e maleodoranti lasciando solo quelle in salute;
- Acqua ossigenata o prodotto fungicida da nebulizzare sulle radici in modo che vengano meno le eventuali infezioni e lasciare agire per alcuni giorni;
- Procedere al rinvaso, quindi occorre del nuovo terriccio preparato con nuova corteccia, sfagno e materiale grossolano;
- Infine fare dei fori sul vaso in modo da favorirne il passaggio d’aria utile per le radici.
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Da ricordarsi sempre che la pianta ci parla, comunica con noi ed ogni sintomo preannuncia sempre dell’altro. Ecco perché bisogna monitorarla e controllare. Se le radici sono verdi vuol dire che sono sane ma se appaiono grigie attenzione, al contrario è carente di acqua.