Si va verso l’energia rinnovabile. La decisione arriva dopo l’attuale situazione bellica

Il Governo sta pensando di allontanarsi dalla dipendenza russa per puntare sull’energia rinnovabile, apertura di nuovi impianti e ripartenza.

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Impianto di gas naturale nel golfo (Pixabay)

Il Governo sta pensando di allontanarsi dalla dipendenza russa per puntare sull’energia rinnovabile, apertura di nuovi impianti e ripartenza. La situazione è diventata insostenibile, data la situazione bellica, per questo motivo tutto il Paese si mobilita per sganciarsi dal gas fornito dalla Russia. Le tempistiche, almeno a detta di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, saranno brevi, circa un anno, per notare i primi risultati.

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Occorre puntare sulle energie rinnovabili, essere dipendenti da altre nazioni, creare da noi l’energia. Attuando le dovute mosse, si calcola che ci saranno 80 mila posti di lavoro in più. Ma intanto, come è la situazione? È stato dato il via libera allo sfruttamento delle centrali a carbone e dei giacimenti di gas nazionale, che erano stati chiusi. Un passo indietro nell’evoluzione green, fatto per tamponare le falle acuite dalla guerra in Ucraina.

Energia rinnovabile sì, ma anche tanti punti interrogativi, cosa fare?

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Impianto industriale (Pixabay)

Nel frattempo, sono aumentate le forniture di da provenienti da Algeria e Azerbaijan. Quello che bisogna cambiare è l’abitudine italiana di dipendere dagli altri Paesi, ma non solo, perché l’Italia ha una forte tradizione di energia fossile. Tradizione ora obsoleta e che andrebbe abbandonata per sempre per puntare sulle energie rinnovabili. Insomma, la transizione green procede ancora a piccoli passi. Eppure, ci sono segnali di cambiamento.

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Ad esempio, lo scorso 25 febbraio, Elettricità Futura, nella sua conferenza, ha parlato di costruzione di nuovi impianti energetici puliti, chiedendo il permesso al Governo. 60 GW di impianti rinnovabili fanno risparmiare al Paese circa 15 miliardi di metri cubi di gas all’anno, quindi il 20% del gas che importiamo dall’estero. Si tratta di incrementare le forniture di gas di ben sette volte rispetto a quelle attuali. In ballo, oltre a energia più pulita e risparmio di soldi, ci sono circa 80 mila nuovi posti di lavoro.

Tutte le società elettriche hanno esultato, garantendo la costruzione di numerosi impianti nel giro di tre anni, qualora il Governo dovesse dare il via libera. Ma bisogna scontrarsi con le Soprintendenze che vigila sul paesaggio. Costruire impianti significa andare a intaccare il paesaggio. Ciò è tollerabile? Tanti impianti eolici e fotovoltaici sono bloccati proprio per questo motivo. Le energie rinnovabili sono fondamentali, ora più che mai, non solo per il contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche per l’economia del Paese.

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Forse, per la prima volta, l’Italia ha capito che deve puntare sul green come fonte di guadagno, sia in termini economici, sia salutari e sia geopolitici. Il recente ritorno al carbone deve essere temporaneo, in attesa dei risvolti di guerra, ma non è possibile procede su questa via. La chiave per uscire dalla dipendenza energetica di altri Stati è a portata di mano, basta solo accelerare con i lavori. La vicenda Russa ha cambiato le carte in tavola, bisogna approfittarne. Siamo capaci di affrontare questa sfida?