Jetpack spaziali, gli zaini speciali degli astronauti. La loro funzione è essenziale

Sapete cosa sono i Jetpack spaziali? Questi zaini speciali svolgono una funzione davvero essenziale per il lavoro da astronauta.

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Astronauta con jetpack – Foto da Pixabay

Avete mai visto quel grande zaino ingombrante che portano gli astronauti sulle spalle una volta infilata la tuta? Non si tratta di semplici zaini, ma di uno zaino speciale chiamato jetpack.

Più nello specifico, i jetpack degli astronauti si chiamano SAFER, un acronimo che sta per Simplified Aid For EVA Rescue.

Sono degli strumenti ideati per situazioni di emergenza di cui vengono forniti gli astronauti quando devono uscire dalla Stazione Spaziale Internazionale o quando devono allunare o fermarsi su un pianeta come Marte, durante le missioni spaziali.

Questi strumenti ad oggi non sono mai stati utilizzati fortunatamente, ma sono sempre pronti per ogni esigenza. Vediamo allora come funzionano questi strumenti essenziali per situazioni di salvataggio o di altre emergenze riguardanti il lavoro dell’astronauta.

Come funzionano i SAFER

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Astronauta che fluttua nello spazio – Foto da Pixabay

Come abbiamo accennato in precedenza, i SAFER sono dei particolari jetpack ideati per aiutare gli astronauti in situazioni di estremo pericolo.

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In alcune situazioni di emergenza potrebbe infatti capitare che l’astronauta possa perdere contatto con la Stazione Spaziale Internazionale e grazie a questo speciale zaino avrebbe la possibilità di raggiungerla nuovamente.

Questi jetpack hanno un peso di 38 kg e grazie ad un particolare motore interno sono in grado di raggiungere una velocità di 3 m/s.

Per farlo funzionare sfrutta un serbatoio pieno di azoto, il responsabile della propulsione e della spinta che l’astronauta riceve.

L’azoto viene quindi sprigionato da 24 ugelli differenti ed è grazie a loro che l’astronauta ha la possibilità di muoversi in diverse direzioni, fattore non indifferente in un ambiente come lo spazio.

Ad inventare i SAFER fu un gruppo di scienziati composto da Paul Cottingham, Joseph Kerwin e Ted Christian. Insieme inventarono questo straordinario dispositivo che successivamente fu testato da Mark Lee, nel 1994, che divenne il primo uomo ad aver fluttuato nello spazio in totale libertà.

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Per ora questi dispositivi non sono ancora dotati di una tecnologia molto avanzata, motivo per cui attualmente permetterebbe di muoversi nello spazio per poco tempo, rimanendo così una soluzione estrema da utilizzare solo in rari casi di emergenza, che si spera non accadano mai.