Plastica compostabile: fa davvero bene all’ambiente? Parlano gli esperti

Plastica compostabile o plastica bio: è davvero la soluzione al problema dell’inquinamento da plastica? Il sistema di riciclo comporta ulteriori consumi.

Plastica compostabile bottiglie
Bottiglie (Foto di Willfried Wende da Pixabay)

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La maggior parte della bioplastica, o plastica compostabile, finisce in inceneritori spesso non capaci di smaltire adeguatamente le sostanze contenute nel tessuto di questo materiale.

Le emissioni tossiche aumentano così come l’inquinamento causato da ciò che non si riesce a smaltire. L’usa e getta continua ad essere la tradizione preferita dagli italiani mentre il resto d‘Europa prova a progredire.

Plastica compostabile: non è la soluzione

Plastica compostabile rifiuti
Rifiuti (Foto di RitaE da Pixabay)

La plastica compostabile, o bio-plastica, è un tipo di plastica sorto il alternativa alle comuni plastiche diffuse sul mercato. Un indagine di Green Peace ha però fatto luce sui retroscena dello smaltimento di questo materiale. La bioplastica rientra nei rifiuti organici e pertanto è lì che va buttata.

Lo studio ha però dimostrato che il 63% della frazione organica è inviato ad impianti non attrezzati allo smaltimento di questo materiale che pertanto viene scartato, finisce in discariche o in inceneritori. Il modello promosso continua ad essere quello dell’usa e getta che produce un quantitativo di riufiuti non degradabili spaventosa.

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L‘Italia in questo modo incentiva l’utilizzo di plastica compostabile, sì, ma monouso e che neppure si riesce a smaltire come se fosse un rifiuto organico. In Europa iniziano ad essere approvati provvedimenti e politiche contrarie all’usa e getta dal momento che è proprio questa pratica a generare il danno maggiore per l’ambiente.

I maggiori benefici in ambito di sostenibilità ambientale si ottengono proprio abbandonando l’usa e getta che corrisponde di fatto all’incentivo ad accumulare montagne di rifiuti, a prescindere dal loro materiale. Come in tutte le questioni legate alla tutela ambientale sono gli interessi di determinate industrie a dettare legge.

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La transizione ecologica richiede l’abbandono di modelli produttivi collaudati e sclerotizzati nel tessuto della nostra società. Le resistenze sono legate alle diffcoltà di rinnovare processi e meccanismi indusriali da cui dipendono interessi di natura economica.

L‘industria della plastica è una delle più floride sul mercato. Introdurre prodotti in contrasto con l’usa e getta determina una perdita ingente in termini di merce venduta e prodotta. Molte filiere industriali cadrebbero in disuso per l’incapacità di rinnovarsi nella produzione.