Orchidea dei poveri, non puoi non averla. Tutti i consigli per la coltivazione

L’orchidea dei poveri è in realtà lo Schizanthus, e assomiglia tanto all’orchidea. Con una differenza: è molto facile da gestire.

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L’orchidea dei poveri (Foto di Helga Kattinger da Pixabay)

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In natura esiste un fiore davvero molto simile all’orchidea: si tratta dello Schizanthus.  Un fiore davvero bello che, a differenza dell’orchidea, ha una gestione molto più facile. Una pianta molto consigliati per chi è alle prime armi con il giardinaggio.

Gli Schizanthus sono piante annuali appartenente al genere Solanacee ma, nonostante la somiglianza con l’altra pianta, ha ben poco di cui condividere. Ecco perciò tutto quello che serve sapere per iniziare questa coltivazione.

Schizanthus tutto quello che bisogna sapere

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Lo Schizanthus, meglio noto come Orchidea del povero (Foto di Hans Braxmeier da Pixabay)

Esistono tre varietà di Schizanthus: il “Dwarf Bouquet Mixed”, il pinnatus” e l’ “x wisetonesis. La prima è caratterizzata di fioriture cremisi che variano dal rosa all’ambra passando per il salmone e il rosso ed è particolarmente ideale per decorare le aiuole ma anche per vasi. La seconda è un ibrido e si caratterizzano per fiori maggiormente variegati. L’ultima, invece, è una varietà annuale cespugliosa con fiori rosa, lavanda, bianchi.

Per fare rendere al meglio lo Schizanthus è consigliato posizionarla ad est. In questo gli sarà garantito la luca calda del mattino e una posizione ombreggiata durante le ore centrali. Così l’orchidea dei poveri potrà crescere e raggiungere la sua forma cespugliosa che le permetterà di resistere a condizioni climatiche avverse.

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Come per tante altre piante, anche per questa l’innaffiatura deve essere fatta con criterio. E’ importantissimo sempre controllare lo stato del terriccio che, prima di ricevere nuova acqua, deve essere asciutto e mai umido. Per verificare dunque la situazione del terreno basterà infilare un dito nel terreno e verificare l’umidità del terreno. La troppa acqua rischia di far marcire le radici, le quali sono molto suscettibili ai ristagni.

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Proprio per evitare che si verifichi è sempre meglio utilizzare un terriccio drenante al quale aggiungere perlite e pomici. Quando scegliere il terreno assicuratevi che sia molto nutriente, così da rispondere a un’esigenza della pianta. La concimazione, poi, deve effettuata regolarmente: almeno una volta mese utilizzando fertilizzanti granulari a lento rilascio, molto consigliati in primavere, o fertilizzanti liquidi.

Potatura e malattie

Per prendersi cura della pianta poi, dopo la fioritura, bisognerà provvedere alla potatura così da favorire e incoraggiare una nuova crescita. Con cesoie affilate e disinfettate bisognerà rimuovere circa un terzo della chioma. L’orchidea del povero non è suscettibile a parassiti o malattie. Al contrario, se coltivate all’esterno, le lumache possono rivelarsi una problema. Contro afidi, cocciniglie e acari basterà, in caso infestazione lieve, dell’olio di Neem.