Acqua di mare: ecco come funziona il processo di desalinizzazione. Tutti i dettagli per renderla potabile.
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Nelle ultime settimane la questione siccità ha preso una brutta piega per via delle pochissime perturbazioni che stanno colpendo l’Italia.
A causare questa situazione è principalmente il cambiamento climatico che sta portando a condizioni climatiche sempre più al limite, come alluvioni o come nel nostro caso periodi di siccità.
Per far fronte a questo problema una delle idee più idonee sarebbe quindi quella di sfruttare l’acqua del mare tramite il processo della desalinizzazione. Per mettere in pratica questo processo capace di trasformare l’acqua salata in acqua potabile servono dei dissalatori. In sostanza questi macchinari rimuovono la frazione salina dell’acqua di mare tramite il processo di distillazione.
Ad oggi nel mondo sono diversi i paesi che sfruttano la desalinizzazione per combattere la siccità. La situazione italiana, però, non è cosi rosea. Scopriamo qualcosa di più a riguardo.
La desalinizzazione nel mondo
Il processo di desalinizzazione dell’acqua del mare nel mondo sta prendendo sempre più piede per via dei suoi straordinari vantaggi, sia economici che ambientali.
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Ad utilizzare maggiormente i dissalatori è stato inizialmente il Medio Oriente, ma ad oggi la desalinizzazione ha conquistato anche alcuni paesi europei.
Un esempio è la Spagna che al 2021 contava ben 765 strutture per la desalinizzazione dell’acqua di mare. Un discorso a parte però va fatto per l’Italia che sembra quasi andare contro tendenza.
Nonostante l’Italia disponga di tutti gli strumenti per poter sfruttare la desalinizzazione, la situazione sembra molto ferma. Si stima infatti che solo lo 0.1% dei prelievi idrici mondiali provenga dal nostro paese.
Eppure l’Italia guadagnerebbe molto dall’utilizzo di dissalatori, soprattutto in un momento storico come questo dove a mancare non è solo l’acqua ma anche l’energia, a causa del conflitto tra Russia ed Ucraina.
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La desalinizzazione infatti aiuterebbe tantissimo sul lato della sostenibilità, considerato che l’acqua è essenziale per il funzionamento delle fonti alternative. Molti campi eolici e solari si trovano infatti in zone desertiche ed aride, dove l’irraggiamento è maggiore ma manca l’acqua per poter mettere in funzione alcuni meccanismi.