Pomodori dal sapore amaro, cosa si cela dietro la raccolta prima che arrivino nei supermercati

I pomodori dal sapore amaro non sono un caso. Avviene qualcosa tra la raccolta e il supermercato. Di cosa stiamo parlando?

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(Katharina N. – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

pomodori con il sapore amaro non dipende solo da cosa viene usato come pesticida. Purtroppo, dietro a queste coltivazioni spesso c’è l’ombra del caporalato. Per poter reagire ci sono delle soluzioni. Prima di rivelarti quali sono, ecco quali sono i numeri dei pomodori dal sapore amaro. Sappi che i numeri sono davvero sconcertanti. Nel 2021 in Italia si sono prodotte sei tonnellate di pomodori. Di questi, purtroppo, c’è una larga fetta di caporalato. Cos’è questo odioso fenomeno, come funziona e come evitarlo?

Pomodori dal sapore amaro, cosa sta succedendo? La risposta non è affatto piacevole

pomodori sapore amaro come funziona raccolta
(Ernesto Rodriguez – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il caporalato offre ai pomodori un sapore amaro, anzi, amarissimo. Infatti, il sistema di sfruttamento del lavoro – che riguarda anche gli Italiani – si basa sulla figura del caporale, spesso un uomo, che con metodi coercitivi costringe a raccogliere i pomodori sotto il sole, senza pause e senza diritti. A fine giornata, il pagamento se così si può definire è a nero ed è davvero misero, oltre al fatto che alcuni caporali trattengono somme per l’affitto di una baracca o per la spesa minima.

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I braccianti possono ritrovarsi costretti a trasportare oltre 300 chili di pomodori al giorno con 3-5 euro al massimo di compenso. Oltre a questo, non manca chi sotto il sole perde la vita. Infatti, oltre alle durissime condizioni di lavoro e alla condizioni igieniche precarie, il trasporto di queste persone avviene con mezzi dei caporali che non sono assolutamente adatti per questa funzione. Per fortuna, c’è un modo per fermare tutto questo.

Si può scegliere di acquistare pomodori che non hanno questo sapore amaro, perché dietro alla produzione ci sono associazioni contro il caporalato. Queste associazioni si riconoscono dal prezzo leggermente più alto, volto a dare dignità a questi lavoratori, e dalle indicazioni riportate sulle confezioni. Nel 2016, la nuova normativa per l’equo compenso ha dato delle sanzioni per i caporali, ma la strada da fare è ancora lunga.

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Ecco alcune associazioni che lottano contro il caporalato: Iamme, Terra, Tomato Revolution, No Cap, Riaccolto, Pietra di Scarto. Facci caso quando vai a fare la spesa e dai anche tu il tuo contributo!