Concerti e rovina della natura: la grande lezione che impartì Battiato

Signori si nasce: la grande lezione che Franco Battiato impartì ne 1981 annullando un concerto per non rovinare la natura.

impatto ambientale concerti spiaggia
Rifiuti abbandonati in spiaggia (Pexels)

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Franco Battiato è sempre stato un uomo attento al mondo che lo circondava. Non soltanto un artista colto e raffinato, ma anche una persona che ha sempre messo la tutela ambientale prima di ogni altra cosa, persino del suo mestiere, persino della sua arte. A raccontare l’evento accaduto nel 1981 è il tastierista Filippo Destrieri.

In un momento di malinconia, durante un’intervista, il musicista ha ricordato il suo amico scomparso, proprio a seguito del caos scatenato dai concerti di Jovanotti e di altri cantanti sulle spiagge italiane. Unendosi alle proteste degli ambientalisti, Destrieri ha raccontato dell’evento annullato a Villasimius, in Sardegna, in quel lontano 1981.

L’evento annullato da Battiato per tutelare l’ambiente

danni ambiente Jova Beach Party
Spiaggia e mare cristallino (Pexels)

Battiato e la sua band si sarebbero dovuti esibire in Sardegna. L’organizzazione aveva fatto abbattere una porzione di bosco per realizzare lo spazio necessario a montare il palco e a istallare le poltrone. Un ambiente magico, deturpato senza motivo per l’ultimo concerto del Maestro sull’isola. Non appena Battito vide gli operai a lavoro, dotati di ruspe e seghe elettriche, urlò alo scempio, fermò i lavori e se ne andò via.

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La band ovviamente lo seguì, apprendendo soltanto all’aeroporto il perché della ritirata. In quell’occasione, Battiato ammise che era ridicolo abbattere un bosco secolare per far spazio per un concerto. Dunque si accollò la penale e rinunciò alla serata. Un gesto esemplare che mette in evidenzia la sua grande sensibilità. Uno scenario purtroppo ben distante da quello a cui stiamo assistendo recentemente, con i numerosi concerti permessi sulle spiagge.

Un pericolo immenso per l’ambiente circostante. Una lezione ben lontana da ciò che, invece, il suo collega Lorenzo Jovanotti sta dimostrano con il suo discutibile Jova Beach Party, un tour che percorre tutte le località marittime italiane, messo sotto accusa da tutti gli ambientalisti.

Per organizzare gli spazi per i concerti di Jovanotti, sono stati abbattuti decine e decine di alberi, anche se gli organizzatori parlano di riforestare l’area subito dopo i live, e che interventi del genere erano già previsti da tempo. Ma i danni sono incalcolabili, non si tratta soltanto di alberi abbattuti, ma di inquinamento sulla spiaggia e di disturbo di un intero ecosistema.

La colpa non è solo di Jovanotti, ovviamente, ma il problema risale a monte, ossia ai Comuni che concedono i permessi per organizzare eventi del genere.

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È difficile rinunciare agli introiti generati da eventi simili, ma si potrebbe trovare una soluzione alternativa, magari facendo esibire gli artisti in ambienti idonei. Lo stesso Jovanotti dovrebbe pretendere di esibirsi in un contesto più adatto, eppure sembra ignorare le richieste degli ambientalisti e delle associazioni per la tutela dell’ambiente, perseverando nel disastro.