Oleandro, la pianta preferita dell’estate: mai più senza in giardino

Vi siete mai chiesti se fosse facile coltivare una pianta di Oleandro? Andiamo a scoprire nel dettaglio come si cura e la frequenza delle innaffiature.

oleandro cura
(Pixabay)

Avete mai sentito parlare dell’Oleandro? Una pianta molto bella, perfetta per abbellire cortili, giardini e balconi. Nota per le sue radici velenose, ha un aspetto davvero “dolce” e raggiunge il suo apice nella stagione estiva.

Non necessita di particolari attenzioni ma, come tutte le piante, va comunque curata, facendo attenzione all’esposizione, alle innaffiature e ad aventuali malattie.

Non a caso, si vede soprattutto in luoghi di mare e, più in generale, nei posti dove c’è un clima mediterraneo. Ma non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire nel dettaglio questa pianta.

Oleandro: tutto quello che c’è da sapere sulla coltivazione di questa pianta

oleandro cura
(Pixabay)

Come anticipato prima, questa pianta ama il cado. Può essere messa alla luce del Sole diretta oppure a mezz’ombra. Non preoccupatevi, dunque, di eventuali afflosciamenti o di annesse bruciature. Tollera temperature fino a 35 gradi centigradi. Ma cosa fare se le temperature superano questo limite? In quel caso, la cosa migliore da fare è procedere all’innaffiatura in modo più frequente.

LEGGI ANCHE—>Limoni, concimati così avranno frutti tutto l’anno: il segreto mai rivelato prima

Una pianta dai fiori molto fitti che dà inizio alla sua fioritura solitamente verso maggio fino ad arrivare a settembre. Non servono particolari concimazioni, ad eccezione di periodi dove la pianta sembra essere più fragile del solito. Non c’è bisogno di molte attenzioni, tranne che, nel caso alcuni fiori diventino secchi, è consigliabile andarli a rimuovere per non infettare l’intera pianta. In periodi “normali”, la pianta va innaffiata soltanto quando il terreno vi sembra troppo secco. In inverno, invece, le innaffiature vanno evitate.

Questa pianta risulta essere anche molto resiste ai parassiti, ad eccezione dell’afide. Si tratta di un parassito particolarmente “attratto” da questa pianta e che ha un caratteristico colore arancione-giallo con tanto di punta nera. La presenza di questo parassita può favorire la produzione di una sostanza che si chiama melata e la comparsa di malattie che possono andare a danneggiare fiori e foglie.

LEGGI ANCHE—>Erbacce, non saranno più un problema: i metodi per sterminarle

Per eliminare questi parassiti, dovrete farlo “praticamente”, magari aiutandovi con dei getti d’acqua. In alternativa, esistono anche dei prodotti specifici che potete usare. Insomma, come avete potuto notare, questa pianta non richiede chissà quali attenzioni. Nonostante ciò, ovviamente, bisogna fare attenzione ad alcuni aspetti per fare in modo che la vostra pianta possa crescere forte e resistente.