Lumache giganti africane, invasione in atto. Quali conseguenze per l’ecosistema

In Florida un’orda di lumache giganti divora piantagioni, raccolti e muri delle case. Il fenomeno non è nuovo, si parla di una terza invasione.

Lumaca africana invasione
Lumaca africana gigante (Foto di Sophia Nel da Pixabay)

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Negli ultimi 50 anni la Florida ha assistito a ben 3 invasioni di lumache giganti africane, scientificamente note come Lissachatina fulica. La pericolosità di questo parassita, oltre che dalla voracità incontenibile (arrivano a mangiare l’intonaco dei muri) dipende dalla possibilità di trasmissione di un parassita letale per l’uomo.

Le autorità sono in allarme poiche questa lumaca rappresenta una delle specie più distruttive del pianeta. Si nutre di pneumatici, cemento e piante e riesce a deporre migliala di uova nel corso di un’unica vita.

Lumache giganti africane, l’attenzione da prestare è massima. Emergenza in Florida

Lumaca africana Florida
Palme, Florida (Foto di Rebeca M da Pixabay)

Alcune contee della Florida sono state messe sotto quarantena. Il Centre for Desease Control si trova alle prese, per la terza volta dal 1975, con questo letale parassita. La lumaca africana raggiunge i 20 cm di lunghezza e dal cemento e il calcestruzzo che riesce ad ingerire ricava il calcio necessario alla formazione del proprio guscio.

Le autorità competenti hanno invitato la popolazione a non toccare in nessun caso l’animale: questo sarebbe portatore del parassita polmonare del ratto (angiostrongylus cantonensis), capace di determinare meningiti acute nell’uomo. Il Servizio Forestale annovera fra il menù della lumaca almeno 500 specie vegetali oltre agli pneumatici, il cemento e il calcestruzzo.

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Queste lumache giganti provengono dall’Africa orientale e sono giunte in America nei primi anni ’70, dove la moda era quella di renderli animali da compagnia. Tuttavia l’importazione era illegale così come la detenzione dell’animale, proibita dalle utorità federali.

Probabilmente alcuni esemplari saranno stati abbandonati oppure scappati dalla cattività rintracciando in Florida e nelle Hawaii l’habitat perfetto per la prosperità della specie. Non essendo l’ecosistema americano equipaggiato di predatori naturali di questa specie animali, ecco che la lumaca ha conosciuto un’esplosione demografica incontenibile.

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Dopo ogni accoppiamento la lumaca depone fino a 500 uova e si riproduce anche 4 volte l’anno. Per fermare l’invasione si è ricorsi alla metaldeide, un combustibile utilizzato per l’accensione di caminetti e barbecue. Tuttavia la lumaca sembrerebbe commestibile.

L‘International Journal of Food Safety ne parla nei termini di una risorsa per contrastare la fame nel Terzo mondo. L’animale sarebbe ricco di ferro e proteine tuttavia, prima di essere consumato, va cotto a temperature levate e abbastanza a lungo da sterminare eventuali parassiti. Il sapore sarebbe gradevole.