Squali bianchi, perché non sono presenti negli acquari? La pericolosità non c’entra niente

Negli acquari del mondo, anche nei più grandi, non sono presenti gli squali bianchi, come mai? La loro pericolosità questa volta non c’entra.

squalo bianco acquario
Attacco di uno squalo bianco, dipinto (Pixabay)

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Se un ci pensa, negli acquari del mondo, anche in quelli più grandi e ammirati da migliaia di turisti ogni giorno, non sono presenti squali bianchi. È per via della loro forte aggressività che potrebbe spaventare i curiosi? Non esattamente. Nel nostro immaginario, lo squalo bianco è pericoloso, aggressivo e ghiotto di carne umana. Questa leggenda è stata alimentata da libri e film, ma non è del tutto vera.

In realtà, lo squalo bianco non è attratto dall’uomo, e la carne umana non è contemplata nella sua tipica dieta. E allora, come mai questa specie non si trova in nessun acquario del mondo? Nel corso dei decenni, gli scienziati e i biologi hanno provato diverse volte a immettere lo squalo bianco negli acquari per turisti, ma con scarsi risultati. Perché, a un certo punto, si è deciso di non catturarli più?

Perché gli squali bianchi non si possono inserire negli acquari per turisti

squalo bianco catturato
Il grande squalo bianco (Pixabay)

Scienziati e biologi sostengono che questo enorme e temuto animale non sia in grado di vivere in cattività. Ogni volta che hanno provato a inserirlo in ambienti diversi dal suo habitat naturale, o lo squalo ha dato segni di sofferenza, attraverso comportamenti strani, oppure è deceduto, non riuscendo ad ambientarsi bene. Come mai, un gigante del mare come lo squalo bianco non riesce a sopravvivere in cattività?

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È stato accertato un fatto stupefacente: questa meravigliosa specie soffre molto la cattività e perciò si lascia morire. Uno squalo bianco, vedendo limitati i proprio spazi, non si nutre più. Ma non solo, perché i biologi marini hanno riscontrato diversi problemi respiratori negli esemplari catturati.

Ciò significa che l’animale deve essere sempre in movimento per respirare correttamente, e spazi limitati lo soffocano. Inoltre, lo squalo è un cacciatore, perciò si nutre solo di prede catturate da sé, non accettando che gli venga posto del cibo. Infine, altro fattore che contribuisce alla morte dell’animale è la concentrazione di sale negli acquari.

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Nonostante i regolari controlli effettuati da esperti, è quasi impossibile replicare la giusta concentrazione di sale marino naturale. Ciò provoca squilibri e condanna la specie. Meglio dunque che questi magnifici animali vivano in libertà negli oceani di tutto il mondo, e non confinati in anguste vasche. Una regola semplice, che andrebbe applicata per qualsiasi essere vivente.