Edifici che catturano la pioggia: arriva la rivoluzione idrica

Arriva una nuova rivoluzione nel campo dell’architettura sostenibile: edifici che catturano la pioggia, recuperando l’acqua potabile.

edifici recupero acqua piovana
Palazzi riflessi nell’acqua (Pixabay)
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In un momento storico così delicato come quello che stiamo vivendo, l’ingegno umano deve far fronte alla risoluzione di molteplici problemi. Tra questi, i cambiamenti climatici sono il problema principale. Il surriscaldamento della Terra, la prolungata siccità e la crisi idrica colpiscono duramente i diversi settori e la vita quotidiana dei cittadini.

Proprio per far fronte alla crisi idrica, nasce l’idea di una nuova architettura sostenibile, grazie alla costruzione di edifici in grado di catturare l’acqua piovana e di recuperarla per le faccende quotidiane. Queste nuove costruzioni riescono a immagazzinare l’acqua in cisterne, per poi rimetterla in circolo all’occorrenza, portando un risparmio potabile totale di circa il 50%.

La nuova frontiera dell’architettura sostenibile: l’acqua piovana si recupera

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Pioggia sulla città (Pixabay)

Questa soluzione potrebbe rivelarsi davvero essenziale nel recupero dell’acqua, specialmente durante l’estate. L’estate 2022 è caratterizzata da una lunghissima siccità, ma il fenomeno, purtroppo, potrebbe ripetersi negli anni futuri, proprio a causa delle trasformazioni climatiche. È per questo che entra in gioco una nuova forma di costruzione, che ha preso origine nel Comune di Aversa, in provincia di Caserta.

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Il Gruppo Cecere Management, infatti, ha introdotto questa rivoluzionaria architettura, sviluppando i primi edifici capaci di convogliare l’acqua della pioggia in cisterne, in modo tale da avere una scorta idrica utile nei momenti di crisi. Il tutto, senza costi aggiuntivi sulla bolletta, non essendo acqua proveniente dalla rete idrica.

Questi impianti di recupero idrico sono in fase di progettazione e sono collegati direttamente con i tetti e con le grondaie. Secondo i dati forniti dalla ditta, un solo edificio potrebbe raccogliere circa 15 mila litri di acqua piovana. Acqua che può essere destinata sia per le pulizie domestiche che per l’irrigazione dei giardini interni ai cortili, ma anche per lo scarico del wc.

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Purtroppo, in Italia si sprecano enormi quantità di acqua buona, non solo per via dei danni alle rete idriche, che sprecano quasi il 40% di acqua potabile, ma anche per via dell’assenza di un piano di gestione circolare della risorsa idrica. La costruzione di questi moderni edifici, o l’istallazione di un impianto di recupero di acqua piovana, potrebbe essere il primo passo per attuare una vera rivoluzione green e potrebbe dare un nuovo significato alla progettazione di aree urbane più sostenibili.