Eco-ansia, di cosa si tratta e come gestirla al meglio in modo semplice

Imparare a contrastare l’eco-ansia. Di cosa si tratta e quali sono i metodi più efficaci ed utili per gestirla  

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Ragazza tra la folla (Foto di Grae Dickason da Pixabay)

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L’ansia è un problema molto comune oggi, ne soffrono tantissime persone. Le cause scatenanti possono essere tante, ma alcune volte capita che questa manifestazione si palesi quando si sente parlare dei cambiamenti climatici o di notizie sull’ambiente in generale. Si tratta di “eco ansia “. Scopriamo subito che cosa significa, come si manifesta e come può essere gestita. 

Eco-ansia: imparare a gestirla 

preoccupazioni immotivate
L’ansia e la paura (Foto di John Hain da Pixabay)

Come dicevamo l’ansia è una manifestazione molto comune ormai. Si potrebbe, senza dubbio definire come “un male di dei giorni nostri”. In genere si tratta di manifestazioni di malessere che scaturiscono da una paura indefinita, qualcosa che sfugge al nostro controllo. O comunque non certa. Una preoccupazione, un evento che potrebbe non verificarsi, ma che ci spaventa talmente tanto, al punto che noi tendiamo a focalizzare tutte le nostre energie su questo problema e, di conseguenza, su questa paura, che si acutizza.

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In realtà l’ansia è un campanello d’allarme, non si tratta di una cosa a nostro discapito. Piuttosto dovremmo imparare a viverla ed a considerarla come un segno che il nostro corpo ci invia per farci rendere conto che c’è qualcosa che non sta andando come dovrebbe. Pensieri negativi, più che altro. Quando questi pensieri riguardano l’ambiente o i cambiamenti climatici o anche una preoccupazione verso l’ecosistema, possiamo parlare, dunque di “eco ansia “.  

La preoccupazione verso il futuro del nostro pianeta, che si intreccia con il nostro futuro, può portare ad avere ansia e attacchi di panico. Ma non abbiate paura. È una cosa normalissima che può essere tranquillamente gestita in modo efficace. Innanzitutto occorre precisare che molto dipende da come noi ci poniamo nei confronti di questa emozione. In realtà il segreto sta proprio in questo. 

Se noi ci proiettiamo verso questa emozione in modo negativo e catastrofico, ovviamente questo avrà ripercussioni sul ostro benessere psicofisico. Se, invece, utilizziamo questa emozione in maniera positiva, questo può essere molto produttivo. Innanzitutto occorre essere attivi, nel momento in cui proviamo questa emozione, potremmo (e dovremmo) raccogliere la spinta ad agire ed a reagire, proprio attraverso azioni concrete per la salvaguardia dell’ecosistema.

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Per tanto i consigli più utili per chi soffre di questo disturbo sono, innanzitutto, l’informazione, attraverso fonti certe. L’attivismo, che rappresenta una sorta di “cambiamento”, di aiuto concreto. Il contatto con la natura è importantissimo come anche la condivisione con altre persone. Nel caso in cui il disturbo dovesse persistere, si consiglia, ovviamente, di consultare uno specialista.