Arachidi, tutto quello che c’è da sapere su questa frutta secca

Se volete organizzare un aperitivo a casa non possono mancare assolutamente gli arachidi. Ecco tutto quello che bisogna sapere

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Arachidi (Foto Pixabay – Modifica Orizzontenergia.it)

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Tra gli alimenti più buoni da stuzzicare durante un aperitivo non possono mancare assolutamente le arachidi. Questi, si possono coltivare anche nei vasi per raccoglierli tra settembre e ottobre. Ecco perciò tante curiosità su di loro.

Arachidi, tante curiosità da sapere

diabetici possono mangiare arachidi
Arachidi (Foto di Lebensmittelfotos da Pixabay)

La prima cosa da sapere è che, sebbene in molti lo credano, le arachidi non crescono sugli alberi. Questi frutti infatti si trovano sottoterra. A differenza poi delle noccioline, noci o altra frutta secca le arachidi sono dei veri e propri legumi proprio come i piselli o le lenticchie. Infatti, questi crescono all’interno di un baccello sono considerati tali a tutti gli effetti.

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Ma non solo perché come tutti i legumi sono ricchi di proteine. Tutto ciò fa si che tutti questo incredibile vegetale è, insieme ai pinoli, tra i più ricchi. Non si può poi non considerare poi che le noccioline contengono appena il 28% di proteine. Le arachidi, poi, sono una ricchissima fonte di proteine di vitamina E, PP e B. Non si può poi non ricordare che garantiscono fibre per l’intestino e minerali fondamentali come zinco, fosforo, magnesio, potassio e manganese.

Tra gli altri elementi che i più ignorano è la possibilità che questi legumi possono essere mangiati anche dai diabetici. Infatti le noccioline contengono il GI, ovvero l’indice glicemico, pari a 14 mentre il GL, il carico glicemico, a 1. Caratteristiche che lo rendono un alimento con i bassi livelli di zuccheri e che di conseguenza anche le persone diabetiche possono mangiarle senza nessun problemi.

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Sebbene poi non facciano così male è sempre bene non esagerare nel mangiarli. Il limite giornaliero è intorno ai 42 grammi, ovvero circa 16 arachidi. Non bisogna esagerare perché questi legumi contengono moltissime calorie e, inoltre, un altissimo contenuto di grassi saturi. Non c’è un modo corretto per mangiarle. Se dovessero essere consumate crude è fondamentale accertarsi la provenienza, così da essere sicuri che non siano stati utilizzati troppi pesticidi. Altro modo per mangiarli è bollirle e consumarle ancora calde e umide. Questa cottura ha un grandissimo vantaggio: ovvero quadruplicare la quantità di antiossidanti.