Ginkgo Biloba, conosci il suo segreto? Ogni anno è uno spettacolo

Tra le piante e gli alberi più particolari al mondo ne esiste una antichissima: il Ginkgo Biloba. Una pianta nota come “fossile vivente”

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Ginkgo Biloba (Foto Pixabay – Modifica Orizzontenergia.it)

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Al mondo c’è un albero più unico che raro. Un albero che ha vissuto in prima persona la storia del mondo degli ultimi 1400 anni, durante i quali è sopravvissuto alle evoluzioni del mondo. Basta solamente pensare ai tanti cambianti che la Cina ha avuto negli ultimi secoli. L’albero in questione è il Ginkgo Biloba, ed è noto anche come “fossile vivente” perché quando fece la sua comparsa sulla terra c’erano ancora i dinosauri.

Ginkgo Biloba, il fossile vivente

caratteristiche albero Ginkgo Biloba
L’albero di Ginkgo Biloba (Foto Instagram)

Questo longevo albero si trova nella regione montuosa cinese del Zhongnan, nei pressi del tempio buddista di Gu Guanyin. Il Ginkgo Biloba, grazie alla sua età, ha vissuto tutti gli eventi alcuni dei eventi più importanti della Cina e del mondo. Un testimone silenzioso dei cambiamenti del mondo da un millennio a questa parte sopravvivendo anche ai tanti cambiamenti climatici che non l’hanno minimamente cambiato.

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Sul Ginkgo Biloba esistono prove, sparse in Europa e in Nord America, antecedente all’era glaciale. Ma non ci sono dubbi che l’origine della pianta si la Cina. Infatti non bisogna dimenticare come questo Paese abbia scelto volontariamente di isolarsi dal resto del mondo per tantissimi anni. E con lei anche questa pianta di cui si scoprì la conoscenza solo nel 1690 quando il noto botanico Engelbert Kaempfer la introdusse in Europa e Linneo, quasi un secolo dopo, la classificò nella sua  classificazione scientifica degli organismi viventi.

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Le foglie del Ginkgo Biloba sono bellissime e gialle e quando arriva l’autunno i crea una situazione unica alla quale assistere, visto che queste cadono a terra creando un vero e proprio tappeto naturale dorato. Non bisogna poi dimenticare che queste sono usate molto in medicina perché, insieme ai semi, contengono numerosi componenti bioattivi come Glicosdi flavonoidi, terpeni trilattoni, Biflavoni, Proantocianidine, Alchilfenoli e acidi fenolici.  I primi due elementi sono quelli di maggior importanza e, allo stesso tempo, i responsabili dell’azione farmacologia. Basta poi pensare che che gli estratti di questa pianta in commercio sono standardizzati in base al loro contenuto.