Il cane ha delle problematiche, queste sono quelle più comuni

I nostri cari amici a quattro zampe, qualchevolta, possono presentare disturbi sia a livello fisico che comportamentale

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Cuccioli di rottweiler (Foto di kim_hester-Pixabay)

I cani in natura vivono in branchi, dove si instaurano rapporti specifici di gerarchia. Ogni cane ha la sua pesonalità e questo determina il ruolo assunto rispetto agli altri. Nel corso dei secoli è diventato un compagno anche dell’uomo trasferendo così il suo punto di riferimento da un suo simile ad un essere di specie diversa.

Ora moltissime specie canine sono completamente addomesticate, vivono sempre più tra le mura domestiche. Le loro attitudini personali si modellano sui compagni umani, di conseguenza, esattamente come avviene tra esseri della stessa specie, si creano delle relazioni che necessitano di equilibrio per essere ottimali.

Le problematiche comportamentali più comuni sono queste

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Cane da caccia (Foto di Péter Göblyös-Pixabay)

I comportamenti dei nostri pet mostrano chiaramente il loro stato emotivo. Questo ci da modo di comprenderne i disagi che stanno vivendo, così che possiamo porvi rimedio con interventi specifici.

La figura professionale che si occupa di questo è il medico veterinario comportamentalista. Capire cosa disturba il nostro cane a volte è difficile. Naturalmente il loro linguaggio è corporeo, dunque va giustamente interpretato per poter essere collegato ad una causa e di conseguenza alla giusta soluzione.

I comportamenti più comuni che denotano dei disturbi sono ansia da separazione, fobie e ansie, aggressività. Se non affrontati, divengono una delle più diffuse motivazioni utilizzate dagli umani per ricorrere alla crudeltà dell’abbandono.

Per prevenire questi rischi facciamo attenzione quando cerchiamo il nostro compagno canino, individuiamo consapevolmente il cane adeguato allo  stile di vita che conduciamo, non basiamoci solo sull’estetica, diversamente rischieremo l’insorgere di problemi comportamentali.

Le pauresi sviluppano per tanti motivi, e si popssono trasformare anche in vere e proprie fobie. Una delle cause è sicuramente legata ad un’esperienza negativa vissuta in passato. Un’altra, definita privazione sensoriale, avviene quando il cane  non ha avuto la possibilità di incontrare gli stimoli in maniera adeguata al suo sviluppo emotivo. In questo modo, non riesce ad  affrontare determinate situazioni legate a particolari ambienti o contesti.

Per esempio, se il nostro pet non ha mai viaggiato in macchina e si mostra impaurito, servirà molta pazienza per farlo sentire sereno. In questi casi è meglio essere  accompagnati da istruttori cinofili e veterinari comportamentalisti.

Ci aiuteranno a pianificare varie situazioni, e impareremo ad affrontare le situazioni nel modo giusto, per aiutare il nostro amico a quattro zampe. Ogni soggetto infatti ha la sua personalità e, ovviamente, dimostrerà la propria paura in maniera diversa. E’ importante individuarne l’origine per dare forma ad un percorso su misura.

I disturbi eliminatori riguardano l’abitudine di ricorrere ai bisogni fisiologici per manifestare il proprio disagio. Si tratta anche qui di una strategia comunicativa che può avere alla base un enorme numero di fattori scatenanti.

Naturalmente bisogna escludere problemi di salute o legati all’età. I cuccioli ed i cani molto anziani, infatti, faticano ad avere il controllo dello sfintere. Questi disturbi sono piuttosto sintomi di patologie comportamentali, o di una carenza educativa.

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E’ bene ricordare che non servirà a nulla sgridare il cane e fargli annusare i bisogni. Questo non farà altro che condizionare negativamente la relazione tra noi ed il cane. Dobbiamo avere  pazienza ed aiutare il nostro amico con metodi più dolci.

Infine accenniamo all’aggressività, che spesso viene associata a vari tipi di problemi.In realtà, potrebbe trattarsi di uno strumento innato, che ogni cane utilizza per conquistare e difendere un territorio fisico. Oppure serve per affermarsi dal punto di vista sociale o per esprimere la propria personalità.

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La giusta prospettiva è considerarla come una risorsa fondamentale che deve essere gestita nel modo adeguato. Infatti, l’assenza di aggressività potrebbe essere legata ad una patologia. E’ di fondamentale importanza descrivere con attenzione e precisione i singoli comportamenti aggressivi, che, a volte,  possono essere causati da dolori fisici.

In altri casi, sono determinati da paura e fobie, oppure causati da un isolamento prolungato, dalla rabbia, o dall’insorgere di emozioni negative. La cosa importante è rivolgersi ad un veterinario, il quale saprà indicarci la strda migliore da percorrere.