Attività venatoria e peste suina, facciamo il punto della situazione

Attività venatoria, è arrivato quel periodo dell’anno ma come agire in sicurezza vista la minaccia della peste suina? E’ il momento di fare il punto della situazione. 

Caccia e peste suina
passeggiata cacciatori – Pixabay

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E’ settembre e come ogni anno si apre la stagione della caccia. Migliaia coloro i quali andranno nei luoghi adibiti alla ricerca di prede quali lepre comune e coniglio selvatico, fagiano, merlo… solo per citarne alcuni. E già parallelamente a tale attività venatoria si pubblicano le prime stime, previsioni perlopiù sull’esito della caccia.

In Liguria, ad esempio, si stima che verranno abbattuti almeno 35 mila esemplari, cifre assolutamente non indifferenti e che faranno traballare le associazioni che da sempre si attivano per abolire questa attività. Un sensore ancora piu’ acceso quest’anno a causa della presenza della peste suina. Cosa bisogna fare quindi?

Attività venatoria e peste suina, come comportarsi in sicurezza

Caccia e peste suina aggiornamenti
cacciatore che spara – Pixabay

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Quest’anno non è molto agevole andare a caccia anche perché esiste una potente minaccia costituita per l’appunto dalla peste suina, quindi il rischio che ci si possa ammalare nonché la sua repentina diffusione è assolutamente elevato. Pur di non proibire ai cacciatori di dare sfogo al proprio hobby annuale, la Regione Liguria ha proposto un vademecum che merita di essere pedissequamente rispettato da tutti.

Nello specifico trattasi di norme di contenimento per preservare la salute. La peste suina è stata riscontrata nei luoghi del genovesato e in parte anche per quanto concerne l’entroterra savonese. Proprio in questi luoghi vanno rispettate le seguenti regole: le scarpe devono essere accuratamente lavate con varechina – candeggina – e gli indumenti vanno igienizzati. Stessa cura nella pulizia dei materiali che vanno utilizzati durante l’attività venatoria. E non dimenticatevi del vostro amico a quattro zame: anche le zampe dei cani vanno lavate per bene.

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Queste norme sono estese a tutti i frequentatori dei boschi. Ma come ha preso questa notizia la comunità locale? Assolutamente male, soprattutto dal WWF Liguria, il cui Presidente – Guglielmo Jansen – ha espressamente manifestato un malcontento circa la decisione dell’ente territoriale di autorizzare tale attività.