Ora legale, la decisione dell’Italia sul cambio delle lancette

L’ora legale è in discussione da tempo tra i paesi, rispetto all’opportunità di abolirla o meno: l’Italia fa il punto sulle decisioni prese

ora legale 25 26 marzo
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La storia dell’ora legale si riferisce allo spostamento dei bioritmi umani che già avvenivano inconsapevolmente. I contadini infatti si alzavano all’alba seguendo l’anticipo progressivo in primavera e il ritardo in autunno. Riprodurre questo meccanismo naturale, attraverso lo spostamento concordato delle lancette degli orologi, è un’idea della fine dell’ottocento. Ripresa poi alla fine della Prima Guerra Mondiale dal Regno Unito con la decisione della Camera dei Comuni di instaurare il British Summer Time, poi imitato da tutti i paesi in favore del risparmio energetico in tempo di guerra.

Lungimirante e attuale, la possibilità di risparmiare a livello energetico offerta dall’ora legale, oggi risulta quanto mai fondamentale. Utilizzare meno l’illuminazione elettrica è una strategia green che collima perfettamente con la transizione energetica in atto in questo periodo storico. Ma non tutti i paesi dell’eurozona sono d’accordo.

L’ora legale

ora legale benefici paesi sud Europa
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L’ora legale è una convenzione attuata tra i paesi che prevede lo spostamento in avanti di un’ora delle lancette degli orologi. Lo scopo è sfruttare al meglio le ore solari durante il periodo estivo. L’ora solare invece è quella che si riferisce all’orario usato durante il periodo invernale che prevede lo spostamento indietro di un’ora delle lancette. L’ora solare ritorna quindi a coincidere con il meridiano del fuso orario di riferimento.

Tale convenzione permette un effettivo risparmio energetico, grazie ad un maggior sfruttamento delle ore di luce naturali disponibili. E i dati danno ragione alla teoria nei fatti, confermando l’importante risparmio di consumo di kilowattora coincidente con un risparmio economico di spesa energetica.

—>Ora legale 2023, consigli utili per affrontare al meglio il cambio dell’ora

Dal 1996 tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea, la Svizzera e i paesi dell’est Europa adottano lo stesso calendario per lo spostamento delle lancette riferito all’ora legale. La convenzione stabilisce le date del cambio dell’ora nell’ultima domenica di marzo per l’ora legale alle 2.00 e nell’ultima domenica di ottobre alle 3.00 per il ritorno all’ora solare. Gli orari sono stati scelti in quanto sono quelli in cui la circolazione dei mezzi di trasporto è ridotta al minimo.

La data e gli orari

La notte tra sabato 25 marzo e domenica 26 marzo si sposterà l’ora dalle 2.00 alle 3.00 e si avvierà l’ora legale e si avrà un’ora di sole in più. Nulla è cambiato dunque anche per quest’anno, ma le discussioni sull’opportunità di mantenere tale convenzione si susseguono da anni. I principali sostenitori dell’abolizione sono proprio i paesi del Nord Europa che non hanno effettivi vantaggi, mentre i paesi sostenitori del suo mantenimento sono quelli del sud Europa, compresa l’Italia.

—>Ora legale e ora solare, qual è la differenza tra le due?

Il dibattito in tutta l’Unione Europea prosegue con argomenti portati sul tavolo come la possibilità che lo spostamento dell’ora possa provocare danni alla salute dei cittadini. I risultati sono stati inconcludenti, ma nel marzo del 2019 il Parlamento Europeo ha deciso che l’ora legale sarebbe stata abolita dal 2021, lasciando libertà ad ogni singolo Stato se mantenerla o meno. Tutto è stato fermato dall’arrivo della pandemia, ma ora la questione è tornata di attualità e si attendono novità in merito. Staremo a vedere.