Virginia Hanley, protesta per salvare un salice: lo strano caso inglese

Una donna di settant’anni, da sola e in modo geniale, si oppone alla decisione dell’amministrazione locale

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Salice da Pixabay, sito OrizzontEnergia

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Non sempre vince il più forte, quando si lotta per i propri valori. A volte una grande forza di volontà e un tenace spirito di sacrifico si rivelano essere strumenti validissimi ed efficaci, e sanno spiazzare il nemico di turno.

Succede allora che un’intera amministrazione comunale e una squadra di operai non riescono a portare a termine l’abbattimento di un albero, perché bloccati da una donna di settant’anni letteralmente irremovibile pur di salvare un salice.

Una settantenne senza supporto può contrastare governo e operai

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Salice rigoglioso da Pixabay, sito OrizzontEnergia

Virginia Hanley, questo il nome della combattiva settantenne del Regno Unito, vive da più di quindici anni nel Kent, in un bungalow vicino a Sheppey, nei pressi di un grosso salice in salute. Un giorno, dalla finestra di casa scorge degli operai che trafficavano proprio intorno all’albero, evidentemente con l’intento di cominciare le operazioni di abbattimento

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Alla redazione di Metro UK la donna ha spiegato di essere allora uscita di casa e di aver chiesto il motivo della loro presenza. Gli operai, seraficamente, le hanno risposto che erano lì per eseguire un’ordinanza dello Swale Borough Council: abbattere il salice. Ecco, allora, l’inizio della protesta, semplice ma efficace.

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Virginia non ci pensa due volte: rientra in casa, si arma di una sedia, di un bastone da passeggio e di una trapunta e, dopo aver indossato un cappotto ed essersi coperta con un mantello per fronteggiare il freddo, si è piazzata fieramente sotto al salice.

L’azione può sembrare semplice, ma per una donna come la Hanley è un gesto eroico. La donna, infatti, oltre alle fisiologiche difficoltà di una persona di settant’anni, è rimasta in parte disabile per un danno ai nervi, conseguenza di un lontano incidente stradale.

La mossa della donna resta solitaria: nessun vicino la supporta. Ma basta a spiazzare gli operai. Il protrarsi della situazione cominciava a costare loro dei soldi, e tentano la carta del bluff: vanno via assicurando che non sarebbero tornati. Dopo circa un quarto d’ora, invece, si ripresentano. Ma Virginia è sempre lì ad attenderli, e ribadisce loro che non si sarebbe arresa e che voleva sapere il motivo dell’abbattimento.

Secondo un vicino, il salice danneggia il portico della sua abitazione, un dato confermato sia dalla compagnia assicurativa che dallo Swale Borough Council. Per questo, nonostante la tenacia di Virginia, l’albero andrà abbattuto.