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La primavera si anticipa e l’Italia è a secco: la situazione

La primavera è giunta, eppure era stata anticipata già da tempo con temperature oltre la media stagionale: l’Italia è a forte rischio siccità.

Fiume di montagna completamente a secco (Canva) – Orizzontenergia.it

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Quest’anno la primavera è arrivata in anticipo di diverse settimane, il caldo anomalo dell’inverno ha portato condizione atmosferiche critiche che mettono l’Italia a forte rischio di siccità. Si confidava nel freddo, nella neve e nelle piogge, tutti fenomeni che si sono visti sporadicamente durante la stagione fredda. Al contrario, si è assistito a temperature elevate e all’assenza di piogge.

Lo squilibrio climatico ha portata a una primavera anticipata, tanto che molti prodotti tipici del mese di aprile si trovavano già nel mese di febbraio. Colpa dei cambiamenti climatici, che stanno stravolgendo i normali ritmi della natura. Se la stagione calda è appena iniziata, gli esperti mettono già in allerta: siamo a rischio siccità, da nord a sud.

Rischio siccità in Italia, i problemi che dovremo affrontare

Fiume totalmente prosciugato (Canva) – Orizzontenergia.it

Secondo i dati forniti, l’inverno in Europa è stato più caldo di 1,2 gradi di media rispetto agli anni passati. Una temperatura che potrebbe sembrare di poco superiore alla norma, ma che comporta grandi stravolgimenti naturali. Stravolgimenti di cui siamo tutti quanti testimoni, tanto che l’inverno 2023 è considerato il più caldo di sempre.

Questa anomalia riguarda l’Europa intera, specialmente i paesi meridionali, affacciati sul Mediterraneo, i quali sono maggiormente esposti ai cambiamenti climatici. Italia, Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, versano tutti nella stessa situazione. Per quanto riguarda l’Italia, la situazione è drammatica da nord a sud. In occasione dell’equinozio di primavera, lo scorso 20 marzo, la Coldiretti ha lanciato l’allarme.

L’inverno anomalo ha lasciato la penisola a secco, le piogge sono diminuite del 30%, le nevi non si sono accumulate sulle cime delle montagne e i bacini idrici sono in forte difficoltà. Tutti i maggiori laghi italiani hanno visto una diminuzione di acqua del 30% in media, il lago di Garda addirittura del 44%. Il livello del fiume Po è sceso di più di 3 metri.

La mancanza di precipitazioni sta mettendo in ginocchio tutto il settore agricolo, significa che troveremo meno prodotti sul banconi del supermercato. Le imprese agricole in difficoltà sono oltre 300 mila, le quali stanno subendo miliardi di euro di danni. Lo scorso anno, i danni subito hanno raggiunto i 6 miliardi di euro, nel 2023 potrebbe andare peggio.

Il caldo anomalo ha mandato in tilt i processi della natura e i cambiamenti climatici stravolgono i normali cicli colturali. Il Made in Italy versa in grave crisi, e la situazione è sempre peggio. Si teme per la prossima estate, che potrebbe essere bollente, come quella dello scorso anno, seguita da un lunghissimo periodo di siccità. La preoccupazione è elevata.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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