Che pasticcio con 6milioni di alberi, possibile perdita di 330 milioni di euro

Sono 6 milioni di alberi. Ci sarà una possibile perdita di oltre 330 milioni di euro. Le cifre lasciano senza parole.

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Alberi in città – Pexels – orizzontenergia.it

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la riforestazione di 6,6 milioni di alberi in 14 città d’Italia entro il 2024, per un costo complessivo di oltre 330 milioni di euro.

Tuttavia, secondo la Corte dei Conti, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sta equiparando la semina di semi in vivaio con la piantumazione di alberi, rischiando di compromettere il successo di questa bellissima iniziativa.

Infatti, la magistratura contabile ha scoperto che i 6 milioni di alberi che sarebbero dovuti essere piantati, in realtà sono solo semi di pino, ghiande ed altri semi, che dei quali pochissimi diventeranno future piante.

Questo pasticcio rischia di far perdere all’Italia 330 milioni di euro, poiché la semina in vivaio non può essere assimilata alla forestazione urbana. Inoltre, la Corte dei Conti ha riscontrato significativi ritardi nell’esecuzione degli interventi di riforestazione già avviati. Cerchiamo allora di scoprire tutti i dettagli di questa vicenda a livello nazionale.

Semi al posto di piante: cosa succede in ogni regione italiana

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Viale alberato – Pexels – Orizzontenergia.it

Per quanto ambizioso potesse essere questo progetto al principio, la situazione in tutta Italia, sembra davvero uno sfacelo. Ad esempio, la città metropolitana di Genova si è aggiudicata la gara per l’esecuzione dei lavori, ma i carabinieri forestali hanno constatato che non è stata riscontrata la messa a dimora delle 868 piante previste dall’impresa aggiudicataria.

Inoltre, a Genova si intendono riforestare aree dove sono già presenti degli alberi e addirittura si pianifica di piantare specie non propriamente compatibili con il clima del luogo.

A Milano la situazione non migliora, infatti la partecipazione alla gara ha riscontrato dei problemi. Risulta infatti impossibile l’adesione, poiché l’area metropolitana ha un’altissima densità abitativa e diventa decisamente difficile piantare alberi per oltre 3 ettari. Per questo sono state effettuate diverse richieste per poter ottenere una modifica del bando, così da renderlo finalmente fruibile.

Questa situazione evidenzia una grande mancanza di competenza tecnica e di responsabilità da parte delle amministrazioni locali e del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica nella gestione di questo progetto.

Non è accettabile, infatti, che si stia perdendo così tanto denaro pubblico – ricordiamo, ben 330 milioni di euro – in progetti gestiti male e poco efficienti, soprattutto in un momento di grave crisi economica e ambientale come quello che stiamo vivendo.

Inoltre, c’è anche da aggiungere che l’atteggiamento del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica di considerare la semina di semi in vivaio pari alla piantumazione di alberi denota una grave superficialità nella gestione delle politiche ambientali e una mancanza di rigore scientifico.

Non si può improvvisare nella gestione del territorio e dell’ambiente, è necessario che le politiche ambientali siano basate su solide basi scientifiche e siano gestite con competenza e responsabilità.

In conclusione, la riforestazione urbana è un’opportunità unica per le città così da poter migliorare la qualità della vita dei loro abitanti e di affrontare la crisi ecologica globale. Il progetto di riforestazione urbana finanziato dal PNRR in Italia presenta problemi evidenti nella sua gestione e potrebbe non raggiungere gli obiettivi stabiliti.

È importante che il governo italiano agisca molto rapidamente per poter risolvere questi problemi, garantendo così che il progetto possa essere realizzato in modo  conforme agli obiettivi del PNRR. La partecipazione attiva della comunità locale, inoltre, può garantire il successo a lungo termine della riforestazione urbana e migliorare la qualità della vita urbana.

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