Quadruplicati i controlli su Shein, la sostenibilità è una priorità

Sono migliaia i nuovi prodotti immessi sul mercato dalla catena di moda Shein: aumentano i controlli sulla produzione e sulla sostenibilità.

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Magazzino di vestiti messo in disordine (Canva) – Orizzontenergia.it

Nell’ultimo anno, la catena fast fashion Shein, ha prodotto e immesso sul mercato migliaia di nuovi abiti, i quali vanno a sommarsi alle altre centinaia di migliaia di prodotti distribuiti ogni anno. Sui social, in particolare sulla piattaforma TikTok, con l’hashtag #Shein si contano oltre 53 miliardi di visualizzazioni, mentre, entro il 2025, si attenderanno più di 260 milioni di consumatori.

Sono le stime esposte dal Financial Times e riguardanti questa popolare azienda di moda cinese, regina del fast fashion mondiale. Fondata nel 2008 da Chris Xu, il fenomeno Shein ha ottenuto sempre più riscontri, diventando un vero e proprio impero. In meno di un decennio è esploso, dominando un intero settore, quello del fast fashion, appunto, creando anche una quantità enorme di danni ambientali. Danni che si cerca di arginare in nome di una maggiore sostenibilità.

Aumentano i controlli del gigante del fast fashion Shein in nome della sostenibilità

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Scelta di abiti (Canva) – Orizzontenergia.it

La politica dell’azienda cinese è chiara: puntare a un business fagocitante, su un consumismo di proporzioni estreme, immettendo sul mercato migliaia e migliaia di prodotti. Insomma, non ci sono limiti nella politica aziendale condotta da Shein, ma ciò rappresenta un grave problema per l’ambiente e per la sostenibilità. La stessa azienda, infatti, cerca di arginare i problemi, aumentando i controlli sui prodotti immessi nel mercato.

Il modello è basato sul cosiddetto “produzione su richiesta”. L’azienda, infatti, crea un design prodotto in pochi esemplari nel mondo, massimo 200, lo mette in vendita online e vede quanti consumatori acquistano il capo. Se il capo non ottiene riscontri positivi, viene messo in saldo e non più prodotto. Si tagliano, in tal senso, gli scarti.

Strategia per contenere le spese

Una buona strategia per contenere le spese ed evitare sprechi di materiale, eppure, ogni giorno vengono aggiunti tra i 3 e i 6 mila capi sul sito internet. Ad oggi, si contano circa 650 mila capi d’abbigliamento in totale. Ogni pezzo, però, è presente per un massimo di 200 esemplari. Per muovere una macchina del genere, così enorme, serve tanta forza-lavoro, e anche la condizione dei lavoratori ha sollevato tante polemiche.

Nel mondo si contano oltre 10 mila dipendenti, tra questi si dà molto spazio ai creativi, i quali possono mettersi alla prova creando prodotti originali. Essendo solo un negozio virtuale, senza sedi fisiche, Shein abbatte i costi, inoltre, non producendo più di 200 esemplari per ogni capo, evita gli scarti. In questo modo, l’azienda abbatte i costi e può permettersi di vendere a prezzi economici.

Per migliorare la propria sostenibilità, nota dolente dell’azienda, Shein ha quadruplicato i controlli, a partire dalla collaborazione con fornitori più attenti alle regole. Purtroppo, il report di qualche mese fa fornito da Greenpeace ha evidenziato concentrazioni di sostanze chimiche presenti nei capi venduti da Shein, un problema di cui la stessa società si sta occupando, in modo tale da proporre prodotti sicuri. Speriamo che i maggiori controlli possano migliorare la sostenibilità generale dell’azienda.

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