Portofino all’avanguardia, nascono le cantine subacquee per l’affinamento del vino, dove vengono conservate le bottiglie sui fondali marini.
Portofino all’avanguardia, nascono le cantine subacquee per l’affinamento del vino, dove vengono conservate le bottiglie sui fondali del mare. Si tratta di un metodo originale di far invecchiare e maturare il vino, e comporta alcune differenza rispetto al metodo tradizionale delle cantine sulla terraferma. Il prossimo anno sapremo di più sulla trasformazione stessa del vino, quando le bottiglie saranno recuperate e studiate.
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Sui fondali del mare, non lontano dalle coste della bellissima Portofino, la startup Jamin ha sperimentano la cantina subacquea. Lo scorso ottobre, lungo le coste della città, sono state immerse migliaia di bottiglie di vino e di etichette diverse, dove riposeranno fino alla prossima primavera. Un metodo diverso da quello tradizionale che comporta un processo di affinamento del tutto originale e modifica le proprietà organolettiche del vino.
L’obiettivo dell’affinamento del vino nelle cantine subacquee
Il vino, invecchiando in mare, subisce delle modifiche nella sua maturazione, e per questo assumerà profumi e sapori differenti dal solito. Si tratta di una tecnica che sta prendendo sempre più piede, definita appunto UnderWaterWines, di cui Portofino è portabandiera nel mondo. Tra l’altro, immergere in acqua le cassette contenente bottiglie di vino è anche un modo per risparmiare spazio e aiutare l’ambiente. Nelle cantine tradizionali, infatti, bisogna regolare la temperatura e mantenerla sempre stabile, consumando energia.
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Ovviamente, le etichette che si sono affidate a questo esperimento confidano anche nella sicurezza messa a disposizione dalla startup. Le cassette sono dotate di un sistema di sicurezza antitruffa, con un bloccaggio automatico. Tra i marchi che hanno aderito troviamo nomi importanti, i quali hanno messo a disposizione vini rossi e bianchi, rosati, spumanti e liquori. Inoltre, l’azienda promotrice Jamin collabora a questo progetto col supporto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Firenze e con l’Associazione Italiana Somelier.