L’origine dell’homo sapiens è più antica di quanto immaginassimo. Arriva la nuova scoperta

La specie di Homo sapiens sarebbe circa 30 mila anni più lontana nel tempo rispetto a quanto si era ipotizzato finora. Arriva la nuova scoperta!

Reperto archeologico (Pixabay)
Reperto archeologico (Pixabay)

Una nuova scoperta in Africa orientale farebbe risalire la specie di Homo sapiens ben 30 mila anni più lontana nel tempo rispetto a quanto finora si era detto. Ciò è stato possibile grazie alla scoperta e all’analisi di resti umani nell’Africa orientale che risalirebbero a oltre 230 mila anni fa. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dagli scienziati dell‘Università di Cambridge, pubblicato sulla rivista Nature. Gli scienziati hanno analizzato i resti di Omo I, il primo reperto di specie umana scoperto in Africa alla fine degli anni ’60. L’origine e l’evoluzione esatta dell’Homo sapiens è da sempre incerta, motivo per il quale si è cercato con ogni mezzo di riuscire a datare i reperti in nostro possesso. Scopriamone di più!

Ti potrebbe interessare anche -> “I benefici della camomilla: la scienza dimostra le incredibili doti della pianta”

Homo Sapiens: lo studio pubblicato sulla rivista Nature

Reperti archeologici (Pixabay)
Reperti archeologici (Pixabay)

L’Homo sapiens ha avuto origine in Africa, per poi uscirne in epoca più recente rimpiazzando le altre specie che da tempo si erano stabilite negli altri continenti. Homo sapiens è la definizione che classifica l’evoluzione dell’uomo dai tempi antichi fino all’essere umano moderno. Essendo l’origine e l’evoluzione dell’Homo sapiens incerta, gli studiosi hanno cercato a lungo di datare i reperti rinvenuti in Africa.

Ti potrebbe interessare anche -> “Correre d’inverno: i consigli per farlo nel modo corretto. Migliora l’attività fisica

Ciò è stato possibile analizzando le impronte chimiche degli strati di cenere vulcanica trovati nei luoghi in cui sono stati scoperti i fossili.  Il team di scienziati dell’Università di Cambridge ipotizza che queste ossa di Omo I siano antecedenti a una eruzione vulcanica avvenuta 230 mila anni fa. In questo modo si cancella la supposizione precedente secondo cui i resti umani risalirebbero a circa 200 mila anni fa.

Ti potrebbe interessare anche -> “Bonus verde 2022, l’agevolazione per giardini e terrazzi. In cosa consiste?

I fossili di Omo I sono stati trovati nella Formazione Omo Kibish nel sud-ovest dell’Etiopia, all’interno della Rift Valley dell’Africa orientale, in una regione caratterizzata da una viva attività vulcanica. Ogni eruzione lascia una serie di marcatori sugli organismi sepolti nelle sue vicinanze e, confrontando i residui presenti su Omo I con altri risalenti all’eruzione del vulcano Shala, si è giunti a questa fantastica scoperta che retrodata l’origine dell’Homo sapiens.

Omo I presenta delle caratteristiche molto vicine a quelle dell’uomo moderno, dalla forma del cranio alta alla struttura ossea del mento. Lo studio dell’evoluzione umana è un continuo aggiornarsi grazie alle tecniche sempre più innovative che permettono di effettuare studi e analisi più precise e dettagliate. Questa nuova scoperta permette di capire come l’uomo si sia evoluto e sopravvissuto a fenomeni naturali, combattendo con la natura da tempi molto più antichi fino ad oggi.